“Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.”.
Quando leggiamo passi del Vangelo che ci parlano della Trinità, dell’amore infinito che accomuna il Padre e il Figlio e di questo Amore che è Dio stesso, noi non possiamo non sentirci al centro. Tutto ciò che leggiamo e celebriamo è finalizzato all’amore di Dio per noi è viceversa. Si tratta di vivere una relazione, più che di fare cose.
Quando noi non viviamo questa relazione, ci accorgiamo di come il nostro “navigatore” personale non funzioni. Tutto il tempo che ci è donato, è il tentativo di Dio di far funzionare questo navigatore. Ma c’è bisogno della nostra collaborazione, perché non è qualcosa che possiamo attendere a braccia conserte.
Lo Spirito ci viene donato senza misura, ma solo se ci mettiamo in cammino, impegnandoci a vivere e a parlare non secondo la terra ma secondo Dio. Siamo fatti per cose alte, per questo quando ci accontentiamo finiamo per cadere rovinosamente a terra. “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna”. Non “avrà”, ma “ha”. La vita eterna, per chi accoglie l’amore di Dio, per chi crede di essere al centro di questo progetto d’Amore, è già cosa di questo tempo. Chiediamo al Signore questo Spirito senza misura, affinché possiamo farne esperienza nei nostri giorni ed esserne, a nostra volta, testimoni.