Vangelo di oggi
Lunedì II di Pasqua
Commento: Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM (Barcelona, Spagna)
«Se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio»
Oggi, uno «capo dei Giudei» (Gv 3,1) va incontro a Gesù. Il Vangelo dice che lo fa di notte: cosa avrebbero detto i suoi “colleghi” se lo avessero saputo? Nell’insegnamento di Gesù troviamo una catechesi battesimale, che sicuramente circolava nella comunità dell’Evangelista.
Pochi giorni fa abbiamo celebrato la veglia pasquale. Una parte importante di essa era costituita dalla celebrazione del Battesimo, che è la Pasqua, il passaggio dalla morte alla vita. La benedizione solenne dell’acqua e la rinnovazione delle promesse sono stati momenti chiave in quella notte santa.
Nel rituale del battesimo c’è un’immersione nell’acqua (simbolo della morte), e un’uscita dall’acqua (immagine della nuova vita). Ci si immerge nel peccato e si esce rinnovati. Questo è ciò che Gesù chiama «nascere dall’alto» o «nascere di nuovo» (cf. Gv 3,3). Questo è “nascere dall’acqua”, “nascere dallo Spirito”, o “dal soffio del vento…”.
Acqua e Spirito sono i due simboli utilizzati da Gesù. Entrambi esprimono l’azione dello Spirito Santo che purifica e dà vita, purifica e anima, placa la sete e respira, soavizza e parla. Acqua e Spirito fanno una sola cosa.
D’altra parte, Gesù parla anche dell’opposizione tra carne e Spirito: «Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito» (Gv 3,6). L’uomo carnale nasce umanamente quando appare quaggiù. Ma l’uomo spirituale muore a ciò che è puramente carnale e nasce spiritualmente nel Battesimo, che è nascere di nuovo e dall’alto. Una bella formula di san Paolo potrebbe essere il nostro slogan di riflessione e azione, soprattutto in questo tempo pasquale: «O ignorate che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, fummo battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6,3-4).