Medita
Ancora Giuda protagonista, questa volta sotto l’angolatura di Matteo. La sostanza della narrazione è la stessa ma, a differenza di Giovanni, l’evangelista Matteo ci informa sulla preliminare trattativa dell’Iscariota con i capi dei sacerdoti; trattativa in cui viene fissato quel prezzo, trenta denari, che è poi divenuto un termine per indicare lo svilimento del valore autentico di un bene. A questa premessa segue la richiesta dei discepoli riguardo la preparazione “logistica” della Pasqua e, quindi, l’annuncio del tradimento.
Nella versione di Matteo, dopo l’annuncio tutti i discepoli, forse presi da dubbi o incertezze riguardo i propri sentimenti o il proprio comportamento nei confronti del Maestro, vogliono essere da Lui rassicurati. E qui, non come confidenza al discepolo amato, bensì apertamente, rivolgendosi a tutti, il Signore dichiara quale segno distinguerà il traditore. Un segno, mettere insieme la mano nel piatto, che denota intimità e, dunque, la maggiore ignobiltà del tradimento.
La pericope odierna si conclude con Gesù che indica chiaramente il traditore, rispondendo ad una falsamente ingenua domanda posta da quest’ultimo. Prima però ci sono altre parole di Gesù; parole terribili che appaiono una sentenza definitiva sul destino eterno di Giuda. Nel faticoso riflettere su questioni che tanto ci superano, sembra ammissibile pensare, ancora una volta, che quella di Giuda non fosse una scelta definitiva contro Dio, scelta che non avrebbe lasciato spazio alla successiva grazia del pentimento. Questa grazia è stata forse l’ultimo “salvagente” che Dio ha lanciato per salvare Giuda ma egli, a viste umane, non lo ha afferrato.
Rifletti
Si racconta che il santo Curato d’Ars fosse certo della salvezza di un uomo che si era suicidato lanciandosi nel fiume da un ponte. Durante la caduta aveva chiesto perdono a Dio. Non disperiamo mai. Dio cerca solo un pretesto.
Prega
Preghiamo per la luce
che illumina ogni uomo
che viene in questo mondo;
preghiamo che in questa luce
egli ritrovi la via di Dio.
E preghiamo per coloro
che hanno perduto questa luce
e per coloro che la riscoprono.
(San Giovanni Paolo II)
Fonte: Ascolta e Medita – Marzo 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi