Tu l’hai detto. Molte volte, nel vangelo di Matteo, Gesù dona questa risposta ad una domanda diretta. Così al Sommo sacerdote che gli chiede se egli sia il Figlio di Dio, così a Pilato. Tu lo dici: sta a te decidere.
Sta a te decidere se Gesù è il Messia, sta a te decidere se sono innocente, sta a te decidere, Giuda, se vuoi essere il traditore. Davanti ad un mondo che incolpa sempre gli altri, che fugge le proprie responsabilità, Gesù ci tratta da adulti, ci obbliga a stare davanti alle nostre scelte senza scappare.
Non è colpa degli altri se la mia vita va male, non ce l’hanno con me in ufficio e quindi sono infelice, non ho avuto un’infanzia difficile e allora divento un violento. Possiamo essere influenzati fino al limite, pagare un pesante pedaggio al nostro passato, alla nostra formazione, al nostro carattere, ma restiamo straordinariamente liberi.
Così è Giuda: libero di decidere se fare il traditore o meno, in realtà Giuda non sembra voler consegnare Gesù, come leggeremo nel processo, ma piuttosto combinare un incontro col Sinedrio, forse nella segreta speranza di vedere Gesù riconosciuto come Messia.
Povero Giuda. E poveri noi.
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