“Se non volete credere a me, credete almeno alle opere”
Mentre tutto cercavano di accusare Gesù per le parole che non sopportavano, perché risuona a come una bestemmia il suo essere figlio di Dio, Gesù cerca di spostare la loro attenzione, si mette da parte con umiltà, non credete a me, ma guardate le opere che ho compiute, chi avrebbe potuto compierle se non Dio?
E se le sue opere erano ben note in vita, noi che contempliamo oggi già quello che é successo dopo: la sua passione, la morte, la risurrezione… Non possiamo che stupirci… E credere… Perché con le pietre in mano non possiamo credere…
Stiamo attenti a come crediamo, perché ognuno ha le sue pietre in mano, chi vorrebbe scagliare contro Dio, chi contro qualcuno, chi contro il mondo, chi contro…
Ognuno pensi alle pietre che ha in mano… La preghiera si fa a mani vuote, mani che si aprono al cielo e implorano: Padre nostro!
A cura di don Francesco Paglia
Coordinatore del Centro diocesano vocazioni della Diocesi di Frosinone