La pagina evangelica odierna è la prosecuzione di quella letta ieri.
Facciamo quindi un rapido riepilogo.
Nel vangelo di ieri Gesu’, alla domanda dei farisei, che gli chiedevano “ Tu chi sei? “, rispondeva di essere il figlio di Dio perchè fa “ sempre le cose che sono gradite “ al Padre.
Il brano si conclude con il seguente versetto: “ A queste sue parole, molti credettero in lui “.
A questi “ molti “ che avevano creduto in lui Gesu’ si rivolge nella pagina del Vangelo di oggi, dando loro il seguente insegnamento: “ se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi “.
I “ molti “, però, non comprendono le parole di Gesu’, e chiedono spiegazioni dicendogli: “ Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”? “.
Gesu’ risponde allora loro: “In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre“.
Cosa insegna a noi questo testo?
In primo luogo che per essere discepoli di Gesu’ bisogna “ rimanere nella sua Parola “.
Rimanere significa “ restare sempre “, anche quando è dura, quando altre strade sembrerebbero più comode e risolutive per le nostre situazioni contingenti.
Nella Parola bisogna rimanere, nutrirsi di essa ogni giorno e non occasionalmente, leggerla, meditarla, interiorizzarla, farla propria.
Solo cosi’ si potrà affrontare il combattimento interiore contro il maligno, contro le nostre parti oscure.
Che risultati porterà questo “ rimanere “?
CONOSCERE LA VERITA’ ed ESSERE LIBERI.
Conoscere la Verità significa conoscere Dio, la sua Parola, i suoi gusti; da cio’ nasce la libertà, quella libertà che, nel nostro combattimento spirituale, ci porta a fare, consapevolmente e con leggerezza, scelte finalizzate al bene, con consequenziale abbandono delle decisioni mortifere, all’apparenza più suggestive, che ci propone il demonio, e che ci conducono, invece, al “ peccato “, alla schiavitù.
Essere liberi ci fa diventare “ figli di Dio “, perché faremo, con naturalezza, come Gesu’, le cose che sono gradite “ al Padre.
E allora, fratelli e sorelle, utilizziamo questo periodo quaresimale e di “ quarantena forzata “ come occasione per dedicarci alla “ lettura profonda “ della Parola; prendiamo un testo, leggiamolo, meditiamolo, facciamolo scendere in noi; impareremo cosi’ a “ rimanere in lui “ e cio’ ci piacerà sempre di più perché sperimenteremo la vera “ libertà “, che consiste nel fare, nella vita di ogni giorno, scelte conformi alla “ Verità “, cioè agli insegnamenti di Cristo.
Iniziamo quindi a percorrere questo magnifico itinerario che ci porterà a convertirci da “ figli del peccato “ a “ figli di Dio “, ad abbandonare la schiavitù e a gustare la libertà.
Facciamolo subito, approfittiamo di questo periodo, è il più propizio per iniziare.
Se ci sarà piaciuto, e ne sono convinto, non ci sapremo più rinunciare neppure quando si ritornerà ad un ritmo di vita ordinaria, che rimodelleremo in modo tale da non privarci, ogni giorno, del gusto che viene dall’interiorizzazione della Parola.
Non sprechiamo questa occasione.
Buona giornata a tutti.