Medita
Gesù si trova a Gerusalemme per la festa delle Capanne, la festa che ricorda la liberazione dall’Egitto e il lungo periodo di esodo per gli ebrei. Va di nascosto perché vogliono ucciderlo. Se pur nella difficoltà della persecuzione decide di continuare a predicare, ad insegnare nel tempio senza paura. È un esigenza, un bisogno che Lui ha, perché è la sua vocazione e sa che è l’unica opportunità per quelle folle di essere salvate. Non c’è più tempo, non c’è più spazio, tutto è stato svolto e Gesù, per amore, non vuole che sia perduta neppure l’ultima delle sue pecorelle. Ma quelli vogliono ucciderlo perché dice di essere Figlio di Dio, il Cristo; Lui è nato a Nazareth, è uno di loro, eppure non vogliono credere. Gesù si esprime nella verità, insiste e mette di fronte ad uno specchio coloro che peccano. La vita di Gesù è stata un continuo ammonimento per coloro che lo hanno accusato e, non volendo imitarlo, né potendo sopportare le sue parole, adesso vogliono eliminarlo. Eppure Gesù non ha predicato per condannare ma, nell’amore, ha insegnato come fa un padre con i suoi figli. Un padre che ama, vuol correggere i suoi figli perché desidera il loro bene.
Paolo nella lettera agli Ebrei ci dice: “È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recar gioia, ma tristezza.; in seguito tuttavia produce frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa”.
Rifletti
Gesù Cristo è ancora perseguitato. Lo sappiamo dai tanti martiri che ancora oggi difendono la fede in Lui. Anche noi in occidente abbiamo difficoltà a professare che siamo cristiani. La Parola di Gesù scava nel cuore e sa mettere in crisi l’uomo di ogni tempo.
Prega
Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in Lui si rifugia.
(Salmo 33)
Fonte: Ascolta e Medita – Marzo 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi