“ sono venuto perché quelli che non vedono vedano“
Carissimi bambini,
Stiamo vivendo un tempo molto difficile dovuto a questa terribile pandemia che sta coinvolgendo tutto il mondo. Sono giorni in cui non si può uscire di casa e si sta con i nostri genitori e fratellini. La Parola del Vangelo però in questi giorni è molo bella e ci aiuta a vedere un po’ più di luce nella difficoltà. Anzi oggi è la domenica detta del rallegrarsi (Laetare in latino), perché la luce della Pasqua è più vicina. In particolare il Vangelo di oggi parla proprio di un cieco al quale Gesù fa riavere la vista! Gesù dice nel Vangelo una frase bellissima: è Lui la luce del mondo! Certo è una frase proprio bella! La Luce del mondo. Noi in questo tempo abbiamo bisogno proprio di tanta luce, per non farci prendere dallo sconforto.
Un giorno un mio amico sacerdote, Andrea, era rimasto cieco per una malattia. Erano mesi che non vedeva più nulla. La notte di Pasqua doveva celebrare accompagnato da un’altra persona perché non poteva camminare da solo. Nella notte di Pasqua il sacerdote per tre volte alza il cero pasquale e dice una frase: ‘La luce di Cristo!’. Don Andrea era contento di celebrare la S. Messa della notte di Pasqua, anche se poverino non vedeva più. Ebbene disse con tanta gioia per la prima e la seconda volta la frase della liturgia “La luce di Cristo!”. Ma alla terza successe qualcosa di imprevisto: i suoi occhi pian piano iniziarono di nuovo a percepire la luce e poi a vedere! Che grande gioia inaspettata. Don Andrea dovette allontanarsi per un po’ dalla parrocchia perché tutti volevano sapere quello che era successo. Lui sapeva bene che Gesù lo aveva guarito!
Gesù è la luce del mondo.
In realtà Gesù dice di essere la luce del mondo perché chi crede in Lui possiede una luce interiore che vale più della vista fisica: la luce della fede. I Giudei nel vangelo si arrabbiano con il cieco nato perché non credono a quello che dice. Anche se loro vedevano fisicamente, non erano in grado di vedere spiritualmente, di capire cioè quello che Gesù aveva fatto per il cieco e anche per loro.
Gesù lo dice chiaramente: ci sono alcuni che pur dicendo di vedere in realtà non vedono, mentre altri che non vedono, grazie a Lui potranno vedere. Chi sono questi che non vedono? Sono quelli che pur avendo davanti ai loro occhi ciò che Dio fa non riescono a vederlo. Don Andrea anche se era cieco in realtà nel suo spirito è come se avesse sempre visto perché sapeva che Gesù era la luce del mondo e dunque la luce dei cuori. Chi però ancora non ha questa luce è come se vivesse al buio, chi invoca Gesù, una luce si accende in lui, perché “Cristo ti illuminerà”, come dice S. Paolo nella seconda lettura.
Una storia molto famosa racconta di un esploratore che andò nel deserto insieme ad un monaco. Passando davanti ad un paese che aveva tante case, l’esploratore, che non aveva fatto il catechismo e non credeva in Dio, chiese al monaco come fosse possibile che alcuni hanno la fede e altri no. Non sarebbe stato più giusto che tutti avessero la fede? Il monaco ci pensò un poco su perché non sapeva cosa rispondere. Poi guardando il sole alto sopra il deserto che illuminava con i suoi raggi tutto il paese vicino diede questa spiegazione: vede signor esploratore, Dio è come il sole che oggi illumina quel paese davanti a noi. Il sole illumina tutte le case, ma alcune hanno le finestre aperte e la sua potente luce entra all’interno; altre invece hanno le finestre chiuse e il sole non può entrare. Quelle case sono al buio. Così è con la nostra anima: Dio vuole illuminarci con la fede, ma finché non si apre la porta del cuore, la luce non può entrare e si rimane ciechi. A chi apre la finestra del suo cuore, Dio dona la sua luce, quella della fede!
Cari bambini vorrei chiedervi: volete che la luce entri nei vostri cuori? Siete pronti ad aprire le vostre finestre? Sento un grande “Sì” nella chiesa, e allora in questa quarta domenica di Quaresima lasciamo che la luce di Cristo illumini il nostro cuore. Se diciamo di credere in lui, come faremo fra poco nel credo, le finestre del nostro cuore si apriranno un poco di più.
E allora facciamolo insieme in questa liturgia!
Buona domenica ragazzi! don Dario
Don Dario GERVASI
Clero Romano – nato a ROMA, il 9 maggio 1968 nazionalità italiana ordinato Presbitero il 22 maggio 1994 in San Pietro in Vaticano – ROMA per la Diocesi di ROMA residente Clero secolare opera nella Diocesi di ROMA Viale Bruno Rizzieri 120 – 00173 ROMA tel. e fax 06-72.12.980 Incarichi attuali: Parroco Santi Gioacchino ed Anna (Sett.: Est – Pref.: XX)