Questa mattina, nella Cappella Redemptoris Mater , il Predicatore della Casa Pontificia, Rev.do P. Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., ha tenuto la seconda Predica di Quaresima dal titolo โMaria durante la vita pubblica di Gesรนโ, registrata a causa della situazione sanitaria.
Tema delle meditazioni quaresimali รจ il seguente: โPresso la croce di Gesรน stava sua madreโ (Giovanni 19, 25), Maria nel mistero pasquale di Cristo .
ยซ CHE C’ร TRA ME E TE, O DONNA? ยป La kenosi della Madre di Dio
Nelle meditazioni di questa Quaresima, proseguiamo il cammino sulle orme della Madre di Dio iniziato nello scorso Avvento. Sarร un modo anche questo per metterci sotto la protezione della Vergine in un momento di cosรฌ dura prova per lโintera umanitร .
Dobbiamo riconoscere che di Maria non si parla moltissimo nel Nuovo Testamento, almeno non cosรฌ spesso quanto ci aspetteremmo, tenendo conto dello sviluppo che ha avuto nella Chiesa la devozione alla Madre di Dio. Tuttavia, se facciamo bene attenzione, ci accorgiamo di una cosa: che Maria non รจ assente in nessuno dei tre momenti costitutivi del mistero della salvezza. Esistono infatti tre momenti ben precisi che, insieme, formano il grande mistero della Redenzione. Essi sono: lโIncarnazione del Verbo, il Mistero pasquale e la Pentecoste.
Ora, riflettendo, ci accorgiamo โ dicevo โ che Maria non รจ assente in nessuno di questi tre momenti fondamentali. Ella non รจ certo assente nellโIncarnazione come abbiamo visto nelle meditazioni dellโAvvento. Non รจ assente dal Mistero pasquale, perchรฉ รจ scritto che ยซpresso la croce di Gesรน stava sua madre ยป (cf Gv 19, 25). Non รจ assente infine dalla Pentecoste, perchรฉ รจ scritto che lo Spirito Santo venne sugli apostoli mentre ยซ erano assidui e concordi nella preghiera con Maria, la madre di Gesรน ยป (cf At 1, 14). Queste tre presenze di Maria nei momenti-chiave della nostra salvezza non possono essere un caso. Esse le assicurano un posto unico accanto a Gesรน, nellโopera della redenzione. Maria รจ stata la sola fra tutte le creature a essere testimone e partecipe di tutti e tre questi avvenimenti.
Seguiamo dunque Maria nel Mistero pasquale, lasciandoci guidare da lei alla comprensione profonda della Pasqua e alla partecipazione alle sofferenze di Cristo. Maria ci prende per mano e ci incoraggia a seguirla su questa strada, dicendoci come una madre ai propri figli riuniti: โAndiamo anche noi a morire con lui!โ (Gv 11, 16). Nel Vangelo, รจ lโapostolo Tommaso che pronuncia queste parole, ma รจ Maria che le mette in pratica.
Imparรฒ lโobbedienza dalle cose che patรฌ
Il Mistero pasquale non comincia, nella vita di Gesรน, con la cattura nellโorto e non dura solo la settimana santa. Tutta la sua vita, da quando Giovanni Battista lo salutรฒ come lโAgnello di Dio, รจ una preparazione alla sua Pasqua. Secondo il Vangelo di Luca, la vita pubblica di Gesรน fu tutta una lenta e inarrestabile ยซsalita verso Gerusalemmeยป, dove avrebbe consumato il suo esodo (cf Lc 9, 31).
Parallelo a questo cammino del nuovo Adamo obbediente, si svolge il cammino della nuova Eva. Anche per Maria il Mistero pasquale cominciรฒ assai per tempo. Giร le parole di Simeone sul segno di contraddizione e sulla spada che le avrebbe trapassato lโanima contenevano un presagio che Maria conservava nel suo cuore, insieme con tutte le altre parole. Lo scopo di questa meditazione รจ proprio quello di seguire Maria durante la vita pubblica di Gesรน e vedere di che cosa ella รจ figura e modello in questo tempo.
Che cosa avviene di solito in un cammino di santitร dopo che unโanima รจ stata ricolmata di grazia, dopo che ha risposto generosamente con il suo ยซsรฌยป di fede e si รจ messa volentero-samente a compiere opere buone e a coltivare le virtรน? Viene il tempo della purificazione e della spoliazione. Viene la notte della fede. E vedremo infatti che Maria, in questo periodo della sua vita, ci รจ di guida e di modello proprio in questo: di come comportarci quando viene nella vita ยซil tempo della potaturaยป.
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San Giovanni Paolo II, nella sua enciclica ยซ Redemptoris Materยป, applica giustamente alla vita della Madonna la grande categoria della kenosi, con cui san Paolo ha spiegato la vicenda terrena di Gesรน: โCristo Gesรน, pur essendo di natura divina non considerรฒ un tesoro geloso, la sua uguaglianza con Dio, ma spogliรฒ (ekรฉnosen) se stessoโ (Fil 2, 6-7). ยซ Mediante la fede โ scrive il Papa โ Maria รจ perfettamente unita a Cristo nella sua spoliazioneโฆ Ai piedi della croce Maria partecipa mediante la fede allo sconvolgente mistero di questa spoliazioneยป , Questa spoliazione si consumรฒ sotto la croce, ma cominciรฒ ben prima. Anche a Nazareth e soprattutto durante la vita pubblica di Gesรน, ella avanzava nella peregrinazione della fede. Non รจ difficile notare giร allora ยซ una particolare fatica del cuore, unita a una sorta di notte della fedeยป .
Tutto questo rende la vicenda di Maria straordinariamente significativa per noi; restituisce Maria alla Chiesa e allโumanitร . Dobbiamo prendere atto con gioia di un grande progresso che si รจ realizzato nella devozione alla Madonna, nella Chiesa cattolica, e di cui chi ha vissuto a cavallo del Concilio Vaticano II puรฒ rendersi facilmente conto. Prima, la categoria fondamentale con la quale si spiegava la grandezza della Madonna era quella del ยซprivilegioยป o dellโesenzione.
Si pensava che Maria fosse stata esentata non solo dal peccato originale e dalla corruzione (che sono privilegi definiti dalla Chiesa con i dogmi dellโImmacolata e dellโAssunzione), ma su questa linea, si andava tanto oltre da pensare che Maria fosse stata esentata dai dolori del parto, dalla fatica, dal dubbio, dalla tentazione, dallโignoranza e infine la cosa piรน grave, anche dalla morte. Per alcuni infatti Maria sarebbe stata assunta in cielo senza aver dovuto passare per la morte.
Queste cose โ si pensava โ sono conseguenze del peccato, ma Maria non aveva peccato. Non ci si rendeva conto che, in questo modo, anzichรฉ ยซ associare ยป Maria a Gesรน, la si dissociava completamente da lui, che, pur essendo senza peccato, volle sperimentare a nostro vantaggio tutte queste cose e cioรจ: fatica, dolore, angoscia, tentazioni e morte.
Ora la categoria fondamentale con la quale, dietro il Concilio Vaticano II, cerchiamo di spiegarci la santitร unica di Maria non รจ piรน tanto quella del privilegio, quanto quella della fede. Maria ha camminato, anzi ha ยซprogreditoยป nella fede . Questo non diminuisce, ma accresce a dismisura la grandezza di Maria. La grandezza spirituale di una creatura davanti a Dio, in questa vita, non si misura infatti tanto da ciรฒ che Dio le dร , quanto da ciรฒ che Dio le chiede. E vedremo che a Maria Dio ha chiesto tanto, piรน che a ogni altra creatura, piรน che allo stesso Abramo.
Maria nella vita pubblica di Gesรน
Vi sono, nei Vangeli, menzioni della Madonna che in passato, nel clima dominato dallโidea di privilegio, creavano un certo disagio tra i credenti e che ora invece ci appaiono pietre miliari in questo cammino di fede di Maria. Non abbiamo perciรฒ alcun motivo di accantonarle in fretta o smussarle con spiegazioni di comodo. Passiamo brevemente in rassegna questi testi.
Partiamo dallโepisodio dello smarrimento di Gesรน nel tempio (cf Lc 2, 41 ss). Questo fu lโinizio del mistero pasquale di spoliazione per la Madre. Cosa si sentรฌ dire infatti, dopo averlo ritrovato? โPerchรฉ mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?โ โPerchรฉ mi cercavate?โ Queste parole mettevano tra Gesรน e lei una volontร diversa, infinitamente piรน importante, che faceva passare in secondo ordine ogni altro rapporto, anche il rapporto filiale con lei.
Ma andiamo avanti. Troviamo una menzione di Maria a Cana di Galilea, giusto nel momento in cui Gesรน sta iniziando il suo ministero pubblico. Sappiamo i fatti. Cosa si sentรฌ rispondere Maria da Gesรน, alla sua discreta richiesta di intervento? โChe cโe tra me e te, o donna?โ (Gv 2, 4). Comunque si vogliano spiegare queste parole, esse hanno un suono duro, mortificante; sem-brano di nuovo porre una distanza tra Gesรน e sua Madre.
Tutti e tre i Sinottici ci riferiscono questo altro episodio avvenuto durante la vita pubblica di Gesรน. Un giorno, mentre Gesรน era intento a predicare, giunsero sua Madre e alcuni parenti per parlargli. Forse la Madre si preoccupava, comโรจ naturalissimo in una mamma, della sua salute, perchรฉ poco prima รจ scritto che Gesรน non poteva neppure prendere cibo a causa della folla (cf Mc 3, 20). Notiamo un dettaglio. Maria, la Madre, deve mendicare perfino il diritto di poter vedere il Figlio e parlargli. Ella non si fa largo tra la folla, facendo valere il fatto che era la madre. Restรฒ invece fuori in attesa e altri andarono da Gesรน a riferirgli: ยซ Fuori cโรจ tua madre che ti vuole parlare ยป. Ma la cosa importante anche qui รจ la parola di Gesรน che รจ ancora e sempre nella stessa linea: โChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?โ (Mc 3, 33).
Conosciamo giร il seguito della risposta. Proviamo a metterci al posto di Maria e intuiremo lโumiliazione e la sofferenza che cโerano per lei in quelle parole. Noi sappiamo oggi che in quelle parole รจ contenuto un elogio, e non un rimprovero, per la madre; ma ella non lo sapeva, almeno in quel momento. In quel momento, cโera solo lโamarezza di un rifiuto. Non si dice che Gesรน uscisse fuori poi a parlarle; probabilmente Maria dovette allontanarsi, senza aver potuto vedere il figlio e parlargli.
Un altro giorno โ narra san Luca โ una donna, tra la folla, uscรฌ in unโesclamazione di entusiasmo verso Gesรน: โBeato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!โ Era uno di quei complimenti che bastano da soli a far felice una mamma; ma Maria, se era presente o se venne a saperlo, non potรฉ soffermarsi a lungo su questa parola e goderne, perchรฉ Gesรน si affrettรฒ subito a correggere: โBeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservanoโ (Lc 11, 27-28).
Un ultimo dettaglio in questa linea. San Luca parla, in un certo punto del suo Vangelo, del ยซ seguito femminile di Gesรน ยป, cioรจ di un certo numero di pie donne โ di cui dร anche il nome โ che erano state beneficate da lui e che lo ยซ assistevano con i loro beniยป (cf Lc 8, 2-3), cioรจ accudivano ai bisogni materiali suoi e degli apostoli, come preparare un pasto, lavare o ram-mendรกre un vestito. Dovโรจ qui la cosa che riguarda Maria? ร che tra queste donne non figura la madre e tutti sanno quanto una madre desidererebbe essere lei a prendersi cura di,questi piccoli servizi del figlio, specie se consacrato al Signore. E il sacrificio totale del cuore.
Cosa significa tutto questo? Una serie di fatti e parole cosรฌ precisi e coerenti non puรฒ essere un caso. Maria ha dovuto passare anche lei attraverso la sua kenosi. La kenosi di Gesรน consistette nel fatto che, anzichรฉ far valere i suoi diritti e le sue prerogative divine, se ne spogliรฒ, assumendo lo stato di servo e apparendo allโesterno un uomo come gli altri. La kenosi di Maria consistette nel fatto che, anzichรฉ far valere i suoi diritti come madre del Messia, se ne lasciรฒ spogliare, apparendo dinanzi a tutti una donna come le altre.
La maternitร divina di Maria era anche, e prima di tutto, una maternitร umana; aveva un aspetto anche ยซ carnale ยป, nel senso positivo di questo termine. Quel Figlio era suo figlio โcarnaleโ, era lโunica sua ricchezza, lโunico suo appoggio nella vita. Ma ella dovette rinunciare a tutto ciรฒ che cโera di umanamente esaltante nella sua vocazione. Fu messa dal Figlio stesso in condizione da non poter trarre dalla sua maternitร alcun vantaggio terreno. Seguiva Gesรน ยซ come se non fosse ยป la madre. Una volta iniziato il suo ministero e lasciata Nazareth, Gesรน non ebbe dove posare il capo. E Maria non ebbe dove posare il cuore!
Alla sua povertร materiale, che era giร tanto grande, Maria aggiunse anche la povertร spirituale, nel suo grado piรน alto. Tale povertร di spirito consiste nel lasciarsi spogliare di tutti i privilegi, nel non poter far leva su niente, nรฉ del passato nรฉ del futuro: nรฉ di rivelazioni, nรฉ di promesse, come se non le appartenessero e non avessero mai avuto luogo. Si tratta di una specie di ยซ notte oscura della memoria ยป. Essa consiste nel dimenticarsi โ o meglio, nel non potersi ricordare, neppure volendolo โ del passato, ed essere protesi unicamente verso Dio, vivendo in pura speranza. ร la vera e radicale povertร di spirito che รจ ricca solo di Dio e, anche questo, solo in speranza.
Gesรน si รจ comportato con la Madre come un direttore spirituale lucido ed esigente che, avendo intravisto unโanima dโeccezione, non le fa perdere tempo, non la fa indugiare in basso, tra sentimenti e consolazioni naturali; ma la spinge in una corsa senza tregua verso la totale spoliazione, in vista dellโunione con Dio. Ha insegnato a Maria il rinnegamento di sรฉ. Gesรน dirige tutti i suoi seguaci di tutti i secoli, con il suo Vangelo, ma la Madre la diresse a viva voce, di persona.
Egli con una mano si lasciava condurre dal Padre, mediante lo Spirito, dove voleva: nel deserto per essere tentato, sul monte per essere trasfigurato, nel Getsemani per sudare sangue. โIo faccio sempre โ diceva โ le cose che gli sono graditeโ (Gv 8, 29). Con lโaltra mano, Gesรน conduce la Madre nella stessa corsa a fare la volontร del Padre.
Maria discepola di Cristo
Come reagรฌ Maria a questa condotta di Dio stesso nei suoi riguardi? Proviamo a rileggere i testi ricordati. Costateremo una cosa: mai il benchรฉ minimo accenno di contrasto di volontร , di replica o di auto-giustificazione da parte di Maria; mai un tentativo di far cambiare decisione a Gesรน! Docilitร assoluta.
Qui appare la santitร personale unica della Madre di Dio, la meraviglia piรน alta della grazia. Basta, per rendersene conto, fare qualche confronto. Per esempio, con san Pietro. Quando Gesรน fece capire a Pietro che a Gerusalemme lโaspettavano rifiuto, passione e morte, egli ยซprotestรฒยป e disse: No, Signore, questo non puรฒ accadere, non deve accadere! (cf Mt 16, 22). Si preoccupava per Gesรน, ma anche per sรฉ. Maria no.
Maria taceva. La sua risposta a tutto era il silenzio. Non un silenzio di ripiegamento e di tristezza. Quello di Maria fu un silenzio buono. Si vede a Cana di Galilea, dove, anzichรฉ mostrarsi offesa, capisce, nella fede, e forse dallo sguardo di Gesรน, che puรฒ farlo e dice dunque ai servi: โFate quello che vi dirร โ (Gv 2, 5). Anche quando โ dopo quella dura parola di Gesรน ritrovato nel tempio โ si dice che Maria non capiva, รจ scritto che ella taceva e โserbava tutte queste cose nel suo cuorโ (Lc 2, 51).
Il fatto che tace non significa che per Maria รจ tutto facile, che non deve superare lotte, fatiche e tenebre. Ella fu esente dal peccato, non dalla lotta e da quella che san Giovanni Paolo II chiama la ยซfatica del credereยป. Se, nel Getsemani, Gesรน dovette lottare e sudare sangue, per portare la sua volontร umana al punto di aderire pienamente alla volontร del Padre, รจ forse sorprendente che abbia dovuto ยซ agonizzare ยป anche la Madre? Una cosa tuttavia รจ certa: Maria non avrebbe voluto, per nulla al mondo, tornare indietro. Quando si chiede a certe ani-me, condotte da Dio per vie simili, se vogliono che si preghi perchรฉ tutto finisca e torni ad essere come un tempo, anche se sconvolte e a volte sullโorlo dellโapparente disperazione, subito si affrettano a rispondere: no!
โDopo aver contemplato, in Avvento, la Madre di Cristo, contempliamo dunque, ora, la discepola di Cristo. A proposito della parola di Gesรน: โChi รจ mia madre?โฆChi compie la volontร di Dio, costui รจ mio fratello, sorella e madreโ (Mc 3, 33-35), santโAgostino commenta:
Non fece forse la volontร del Padre la Vergine Maria, la quale per la fede credette, per la fede concepรฌ, fu scelta perchรฉ da lei la salvezza nascesse per noi tra gli uomini, e fu creata da Cristo prima che Cristo fosse creato nel suo seno? Santa Maria fece la volontร del Padre e la fece interamente; e perciรฒ vale di piรน per Maria essere stata discepola di Cristo, anzichรฉ Madre di Cristo. Vale di piรน, รจ una prerogativa piรน felice, essere stata discepola anzichรฉ Madre di Cristo. Maria era felice, poichรฉ, prima di dare alla luce il Fi-glio, portรฒ nel ventre il Maestroโฆ E per questo dunque che anche Maria fu beata, poichรฉ ascoltรฒ la Parola di Dio e la mise in pratica .
Corporalmente, Maria รจ dunque soltanto madre di Cristo, ma spiritualmente gli รจ sorella e madre ยป .
Dobbiamo allora pensare che la vita di Maria fu una vita fatta di continua afflizione, una vita tetra? Al contrario. Giudicando, per analogia, da ciรฒ che avviene nei santi, dobbiamo dire che in questo cammino di spoliazione Maria scopriva di giorno in giorno una gioia di tipo nuovo, rispetto alle gioie materne di Betlemme o di Nazareth, quando si stringeva Gesรน al seno e Gesรน si stringeva al suo collo. Gioia di non fare la propria volontร . Gioia di credere. Gioia di dare a Dio la cosa per lui piรน preziosa, dal momento che, anche nei confronti di Dio, cโรจ piรน gioia nel dare che nel ricevere. Gioia di scoprire un Dio, le cui vie sono inaccessibili e i cui pensieri non sono i nostri pensieri, ma che proprio in questo si dร a conoscere per quello che รจ: Dio tre volte Santo.
Una grande mistica, santa Angela da Foligno, che aveva fatto esperienze analoghe, parla di una gioia speciale, al limite delle possibilitร umane di comprensione, che chiama la ยซgioia dellโincomprensibilitร ยป (gaudium incomprebensibilitatis). Essa consiste nel capire che non si puรฒ capire, ma che un Dio capito non sarebbe piรน Dio. Questa incomprensibilitร , anzichรฉ tristezza, genera gioia, perchรฉ fa vedere che Dio รจ ancora piรน ricco e piรน grande di quanto tu riesca a comprendere e che รจ il ยซ tuo ยป Dio! Questa รจ la gioia che i Santi hanno in cielo e che la Santa Vergine, dice santa Angela, ebbe, in certi momenti, fin da questa vita .
Dalla nostra meditazione su Maria nella vita pubblica di Gesรบ riportiamo una consolante certezza: Non abbiamo una Madre che non sappia compatire le nostre infermitร , essendo stata provata, lei stessa, in ogni cosa, a somiglianza nostra, eccetto il peccato. Ora che รจ glorificata in cielo accanto al Figlio, Maria puรฒ stendere a noi la sua mano materna e condurre anche noi dietro di sรฉ, dicendo, ben piรน a ragione dellโApostolo: โFatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristoโ (1 Cor 11, 1). Rivolgiamoci dunque a lei in questo tempo di grande prova, con lโantica e bella preghiera del Sub tuum praesidium:
Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
1.S. Giovanni Paolo II, Enc. Redemptoris Mater, 18
2.Ib. nr. 17.
3.Lumen gentium, 58.
4.S. Agostino, Discorsi, 72 A, 7
5.S. Agostino, La santa verginitร , 5-6 (PL 40, 399).