fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 15 Marzo 2020 – Gv 4, 5-42

Oggi la liturgia ci dona un Vangelo con la bellissima relazione tra Gesù e Sammaritana. “Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere.” Nell’umanità di Cristo si vede la sua divinità. È mezzogiorno, Lui ha sete, e chiede una donna acqua da bere. Sarà mezzogiorno anche sulla croce, dove pronuncerà le stesse parole: HO SETE. È il grido di Gesù che ancora oggi si sente.

È il grido di Dio, ho sete di te! La sua grandezza sta nella sua piccolezza, nell’abbassarsi a cercare l’uomo. Anche noi abbiamo sete, anche noi andiamo a cercare l’acqua (la vita) ai pozzi. Anche noi cerchiamo di dissetarci con tante cose che in sé non ci tolgono la sete, ma la rendono ancora più grande. “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere.” Conoscere Dio che vuole donare, e donare in abbondanza.

Lui vuole darti tanto! Lui ha sete di te, ha sete della tua sete di Lui. Ha sete di dissetarci veramente! “La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città.” Lascia anfora, non beve dai pozzi che non la dissetano. L’incontro con Cristo è ciò che riempie la sua vita con l’acqua viva. Le ha bevuto un vero incontro con Dio.

Signore donaci la tua Grazia perché in questo cammino quaresimale possiamo lasciare la nostra anfora, le nostre seti e lasciarci dissetare da Te e dalla tua presenza “in spirito e in verità”.

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