Oggi il Vangelo ci parla di acqua.
Sappiamo tutti quanto importante sia questo elemento per vivere… pensate che il nostro corpo è formato da circa il 70-80% di acqua! L’acqua inoltre lava, purifica, irriga, disseta, feconda, dà ristoro.
Capite anche voi che senza l’acqua non esisteremmo nemmeno noi…
Non occorre che vi dica io quante volte abbiamo sete durante la giornata… le vostre mamme potrebbero essermi testimoni su quanto spesso chiedete loro da bere!
Probabilmente voi non chiedete solo acqua (e questo è un guaio…) ma aranciata, coca cola, bibite di ogni genere e tipo… oggi invece noi, qui, parleremo solo di acqua perché, quando è vera sete, è solo l’acqua che può dissetare!
Il Vangelo ci presenta l’incontro di Gesù con la donna samaritana, avvenuto a Sicar.
In questa antica città la tradizione vuole che Giacobbe abbia costruito un pozzo e lì questa donna va quotidianamente ad attingere acqua. Quel giorno vi trova Gesù, seduto, affaticato per il viaggio. Egli subito le dice: “Dammi da bere”.
Vorrei premettere che tra Samaria e Giudea non c’erano buoni rapporti di amicizia, tutt’altro… i giudei consideravano infedeli i samaritani perché adoravano altri dei.
Gesù, giudeo, rivolge comunque la parola a questa persona samaritana che è, per di più, donna! Comportamento impensabile in quel tempo… ma il nostro Maestro non ha paura. Quando vede un essere umano lui non si tira indietro perché ama. Ci ama tutti. Non si ferma mai davanti a qualcuno per dei pregiudizi.
Gesù, pur non avendola mai vista, conosce tutto di lei, conosce la sua sofferenza, il suo disagio nei confronti degli altri, la sua solitudine, il suo desiderio di dare un senso alla propria vita e proprio per questo lui è lì: vuole farle conoscere l’amore di Dio.
E così la fa parlare, non giudicandola, ma facendola sentire considerata e rispettata, anche se sapeva che la vita di quella donna era stata abbastanza disordinata: aveva avuto cinque mariti ed ora viveva assieme ad uno che non era suo marito.
Le dice allora: “Dammi da bere”. A mezzogiorno, infatti, col sole bruciante, aveva bisogno di saziare la sua sete, di recuperare le forze per continuare la sua missione.
Però, non so se avete notato… dopo questa richiesta, Gesù non beve!
Ma allora di cosa aveva sete? Aveva “sete”, aveva cioè “bisogno” di dare conforto, comprensione, speranza ad una persona che necessitava di essere ascoltata ed amata.
Gesù ha “bisogno” del nostro cuore perché lo vuole riempire del suo amore.
La Samaritana risponde: “Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». E Gesù: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva».
E la donna:«Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva?».
E Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna».
Ma di che acqua parla Gesù? Non certo dell’acqua del pozzo, vi pare? Perché, una volta finita, sarebbe stato necessario andare a riprenderla…
Gesù parla di se stesso. È lui la sorgente d’acqua viva che può saziare il desiderio di amore di ogni persona.
È lui l’acqua che ci fa vivere, è Cristo Gesù, è lui il dono di Dio: è l’acqua della bontà, della misericordia, della giustizia, della vicinanza di Dio nella nostra vita.
Gesù è acqua viva, non stagnante! Pensate alle paludi in cui l’acqua c’è, ma è sporca per cui porta microbi, infezioni, epidemie…
Gesù non è come quest’acqua, NO!
Lui è un’acqua di sorgente, un’acqua zampillante che, dove scorre, porta la vita.
Avete mai visto una sorgente di montagna? È bellissima. Sgorga dalla roccia e, man mano che scende, si trasforma in piccolo ruscello, fiumiciattolo, torrente… e tutto intorno la vegetazione è meravigliosa perché irrigata!
Questa è l‘acqua viva, questa è l’acqua a cui si paragona Gesù: dove passa lui nasce la vita, la bellezza, la bontà, la pace, la gioia.
Man mano che la Samaritana parla con Gesù, capisce chi lui è, capisce che la sua vita può cambiare se aderisce a lui, se decide di aver fede proprio in lui.
Lei aveva avuto il privilegio e l’onore di incontrare il Messia tanto atteso…
A lei che, prima di questo incontro, aveva la preoccupazione di non doversi più recare al pozzo per attingere l’acqua, Gesù fa una delle promesse più grandi: “Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno” perché sazio del Suo amore.
Naturalmente chi è sazio di qualcosa, chi ha nel cuore la gioia immensa di avere trovato quello che cercava, non esita ad andarlo a comunicare a tutti!
Penso succeda anche a voi… quando avete una bella notizia, ad esempio quando avete preso un bel voto, penso che non riusciate a tenerla per voi! Penso che la prima cosa che facciate sia quella di andare di corsa a casa a dirlo a mamma e papà!
Così fa la Samaritana che corre al villaggio per raccontare a tutti quello che era successo. E molti credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Cari bambini, dopo avere ascoltato questo Vangelo capiamo che è questo quello che ci viene chiesto: saziarci con l’acqua pura che è Gesù leggendo quotidianamente il Vangelo, imitandolo nei suoi atteggiamenti, mettendo in pratica le sue parole, essendo come lui ci vuole.
Ci viene chiesto di essere acqua pura che “lava via” ogni indifferenza, ingiustizia, prepotenza, bruttezza, ci viene chiesto di essere acqua di sorgente che ci permette di saziare la sete di tutti quelli che ogni giorno incontriamo, ci viene chiesto di essere acqua che rende bello il mondo.
L’acqua che dona la vita eterna ci è stata donata nel giorno del nostro Battesimo, giorno in cui Dio ci ha trasformati e riempiti della sua grazia.
Non dobbiamo mai dimenticare questo grande dono e nemmeno dobbiamo andare in cerca di pozzi le cui acque non sono pulite e non dissetano.
Se così fosse, ricordiamoci sempre di questo Vangelo che non è solo per la Samaritana, ma è anche per noi. È Gesù che ci parla.
Questo tempo di Quaresima è l’occasione buona per avvicinarci a Lui, incontrarlo nella preghiera, parlare con Lui, ascoltare Lui. È l’occasione buona per vedere il suo volto nel volto dei nostri amici ma anche dei nostri “nemici”.
Sarà così che potremo “vivere ogni giorno il nostro Battesimo”e dissetarci alla fonte della Parola di Dio.
Vedrete che scoprirete la gioia di diventare strumenti di pace in ogni ambiente che vi troverete a frequentare: chi avrà sete e vedrà la vostra acqua zampillare verrà a voi e voi lo porterete a Gesù.
Commento a cura di Maria Teresa Visonà per il sito omelie.org