Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 7 Marzo 2020 – Mt 5, 43-48

La carità. L’amore ai nemici.

Oggi, Gesù contrappone alle disposizioni della “Torah” una nuova radicalità della giustizia davanti a Dio: non solo non uccidere, ma andare all’incontro del fratello in confronto per cercare la riconciliazione, non solo ugualità nel diritto (“occhio per occhio, dente per dente”), ma lasciarsi colpire senza rivolgersi, amare non soltanto il prossimo, ma anche il nemico …

È “l’amore fino alla fine” che Cristo consumerà nella croce pregando per i suoi “nemici”.

Ma questo, è realistico? Dio non ci impone un sentimento che non possa essere suscitato da noi stessi. Dio ci ha amati per primo e ci fa sperimentare il suo amore, e da questo “prima” di Dio può nascere anche in noi l’amore come risposta. Con Dio, amo anche la persona che non mi piace o neanche conosco.

Nell’incontro intimo con Dio, imparo a mirare l’altro non solo con i miei occhi e sentimenti, ma secondo la prospettiva di Gesù Cristo, la stessa del Padre celeste.

Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net


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