Di fronte alle patologie che ammorbano la nostra convivenza fino a minacciare la vita democratica, di fronte alle paure che sono una minaccia rinfocolata e aggravata da poteri e interessi forti, di fronte al rancore e alla rabbia che rischiano prima o poi di esplodere in violenza, ma anche di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza di molti, occorre ripensare la fraternità.
Fraternità come fondamento e ragione per una necessaria fiducia nella convivenza; fraternità come solidarietà tra membri di una convivenza che abbisogna di riscoprire il bene comune; fraternità come incessante ricostruzione di ponti, di confronti, di riconciliazioni religiose, culturali ed etniche.
Nell’ambito della rassegna Idee e libri, parole per la città, in collaborazione con Centro Studi Antonio Balletto