Medita
Oggi Gesù parla del Giudizio Finale e con la sua parola rivolta ai discepoli ci mette veramente in crisi: quando siamo stati pecore e quando capri? Le pecorelle, cioè i giusti, sono coloro che guardano ai fratelli bisognosi con cuore caritatevole senza secondi fini. Solo per amore e nell’amore incontrano Gesù e il Signore li chiama benedetti.
I capri invece chi sono? Sono quelli che si sono comportati male, ma anche quelli che si sono comportati bene, che hanno la coscienza in pace perché certi di aver praticato sempre ciò che Dio chiede loro, ma non sono andati oltre… si sono accontentati di attenersi solo nelle regole della Legge; sono i tiepidi che hanno omesso di fare il bene per amore e hanno perso l’occasione di incontrare il Signore nella carne del prossimo.
Lui li chiama maledetti! Non è Gesù che giudica, ma sono le nostre opere che ci identificano. Dio ci invita ad uno sguardo attento, orecchi per ascoltare, una bocca per rispondere e braccia per accogliere coloro che, oggi più che mai, hanno bisogno di aiuto; ci chiede di usare la misericordia come strumento di relazione, sempre! “Misericordia io voglio, e non sacrifici”!
Rifletti
Converti Signore la nostra vita, togli il nostro cuore di pietra e metti in noi un cuore di carne!
Prega
Mirare all’essenziale. Cosa significa?
Mirare Gesù, guardare Gesù nell’affamato, nel carcerato, nel malato, nel nudo,
in quello che non ha lavoro e deve portare avanti una famiglia.
Guardare Gesù in questi fratelli e sorelle nostri;
guardare Gesù in quello che è solo, triste,
in quello che sbaglia e ha bisogno di consiglio,
in quello che ha bisogno di fare strada con lui in silenzio
perché si senta in compagnia.
Queste sono le opere che Gesù chiede a noi!
Guardare Gesù in loro, in questa gente. Perché?
Perché così guarda me, guarda tutti noi.
(Papa Francesco)
Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.