“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.”
Il discorso che fa oggi Gesù non è certamente di facile attuazione. Tutti i giorni, infatti, abbiamo a che fare con piccole o grandi croci davanti alle quali la nostra umanità reagisce scansandosi o combattendo in maniera autonoma.
Piccole o grandi che siano, sono croci e per questo ingiuste, ma dovremmo sempre guardare all’ingiustizia più grande di tutte: la Croce di Cristo. Davanti ad essa, tante nostre preoccupazioni e tanti nostri atteggiamenti si ridimensionerebbero. Sarebbe troppo poco, però, pensare che la Croce sia solo qualcosa davanti alla quale nessuno si può lamentare.
Da una parte è vero, ma è molto di più. Dice che tutto ciò che ci schiaccia, che ci lega, che nega la nostra dignità, è stato sconfitto. Dice che in virtù di questo Amore sconfinato, non siamo più schiavi di ciò che ci accade ma possiamo scegliere come reagire, perché siamo liberi. E poi non dimentichiamo che è ciò che precede la Resurrezione, verso cui noi siamo incamminati.
Iniziamo questo giorno con la consapevolezza che non è affatto insensato farci carico delle nostre croci, perché non siamo soli a portarle e perché la Grazia di Dio dà senso a ciascuna di esse.
Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.