Oggi tutto il Vangelo parla della nostra libertà interiore, della nostra libertà nei confronti degli altri e dell’apparenza.
“State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.” È una delle più grandi tentazioni quella che ci fa vivere da schiavi del giudizio degli altri. Tutto dipende da ciò che ci dicono gli altri.
Oggi comincia un tempo forte dove tre cose devono accompagnarci: la carità, la preghiera e il digiuno. È tutte queste cose non devono aiutarci a gonfiare il nostro orgoglio e renderci più bravi davanti agli altri. Quando facciamo un bene, non lo si fa perché gli altri ci danno la gloria, lo si fa per il bene, per un bene semplice.
Si prega perché la preghiera è il luogo della intimità con il Signore, dove ciò che conta non è ammirazione degli altri, ma l’incontro con il Sommo Bene! Lo stesso bisogna fare con il digiuno. Non si digiuna per far vedere la nostra capacità e per attirare l’attenzione degli altri o avere dei volti tristi. Gesù ci chiama di rivedere il nostro modo con quale viviamo la nostra vita di fede, la nostra vita spirituale.
Ci chiama a vedere che ogni cosa che facciamo è in una relazione con il Padre, che vede nel segreto. La Quaresima è il tempo nel quale incontriamo i nostri limiti, ovvero scopriamo chi siamo per davvero, ci fanno vedere l’immagine reale di noi.
Possiamo vedere se la nostra carità è gratuita o cerca la ricompensa, se la nostra preghiera è solo un cercare le risposte, senza mai dare una risposta alla domanda di Dio, tu credi in me? Possiamo vedere il nostro digiuno, ovvero possiamo vedere se siamo disposti a digiunare non solo dal cibo, ma anche dalle risposte.
Proprio partire da questi limiti è che possiamo sentirci bisognosi di essere salvati e di avere un cuore disposto alla Pasqua.
Buona e santa Quaresima a tutti!
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.