Servizio della Parola – Brevi commenti alle letture della Messa del 26 Febbraio 2020

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Riconciliatevi con Dio.

La quaresima è un tempo di rinnovamento spirituale: la consapevolezza della propria fragilità trova espressione nella dimensione del digiuno, ossia nello sforzo di rinuncia a quanto ci è di ostacolo, ma soprattutto nella disponibilità a lasciare agire in noi l’iniziativa riconciliante di Dio

Il tempo quaresimale è un costante invito alla penitenza. Ma di che cosa si tratta? Si tratta di cambiare il nostro sguardo nei confronti di Dio e della nostra esistenza, si tratta di entrare in un atteggiamento di disponibilità continua alla vera conversione del cuore.
Dio è colui che vuole riconciliarci con lui, noi siamo invitati a lasciarci riconciliare. Eppure siamo restii a riconoscere la nostra fragilità, ad accettare il nostro continuo essere peccatori, e a lasciare che Dio operi nella nostra vita. Il rito delle ceneri, con il suo intenso simbolismo, ci mette di fronte alla scelta: continuare nella nostra abitudine a privilegiare l’esteriorità oppure riscoprire la dimensione interiore, nella quale lavora Dio.

Alla luce del vangelo ascoltato e vissuto, il tempo liturgico della quaresima diventa un’opportunità e un richiamo continuo ad un agire che lasci trasparire in noi l’immagine del Padre che è nei cieli e che possiamo conoscere attraverso Gesù.

In questo cammino sia per noi guida l’invito della prima lettura:

«ritornate a me con tutto il cuore»e «laceratevi il cuore, non le vesti». Questi inviti rappresentano un richiamo profetico a modificarci dall’interno e nel profondo.

Questo è il momento favorevole per il cambiamento: così esorta anche la seconda lettura, che nel lasciarci «riconciliare con Dio» traduce l’evento pasquale nella vita dei credenti.

Fonte: Servizio della Parola


Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,1-6.16-18 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore