Medita
Gesù vuole vedere la consapevolezza della sua comunità e chiede: “Voi chi dite che io sia?”. È la domanda circa la conoscenza che loro possono avere di Gesù. Gesù vuole verificare cosa hanno capito di lui. Sì, molti lo seguivano, ma per i suoi miracoli, per il suo potere di guarigione, perché moltiplicava il pane. Però Gesù voleva che lo seguissero perché conoscevano davvero la sua identità. Ed è significativo che Pietro esclami: “Tu sei il Messia!”, cioè tu sei il Cristo. Gesù non è semplicemente il predicatore, il profeta, l’uomo che guarisce, ma è addirittura il Messia, quella figura attesa di quell’uomo mandato da Dio, il quale avrebbe portato la salvezza a Israele. A questo punto ci aspettiamo che Gesù esulti per quell’affermazione, che sia in qualche modo contento. Ma non è così: Pietro definendolo Messia lo espone a dei rischi; si potrebbe pensare a un Messia politico, a un Messia che dà liberazione politica, a un Messia secondo i poteri di questo mondo. Allora Gesù sgrida i suoi discepoli, imponendo loro di non dire nulla a nessuno di questa sua identità che deve ancora rimanere nascosta perché non deve attrarre gli uomini, ma deve sedurli.
Rifletti
Gesù è il figlio di Dio: perciò è perennemente vivo in Lui come è eternamente vivo il Padre suo. È questa la novità che la grazia accende nel cuore di chi si apre al mistero di Gesù: la certezza non matematica ma ancora più forte, interiore, di aver incontrato la Sorgente della vita. (Papa Francesco)
Prega
Sia lode a te! Vita del mondo,
umile servo fino alla morte,
doni alla storia nuovo futuro.
Solo in te pace e unità!
Amen! Alleluia!
Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
Tu sei il Cristo …. Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.