<<Tu sei il Cristo>>. Non esiste forse in tutto il Vangelo una professione di fede cosรฌ sintetica e cosรฌ efficace come quella che fa Pietro nel racconto di oggi. Tutto era nato da una domanda apparentemente innocua: โChe cosa pensa la gente di me?โ.
Gesรน non era certamente interessato a fare un sondaggio ma a portare i suoi a dire ad alta voce ciรฒ che Lui era per loro. ร Pietro che lo fa a nome di tutti. Ma se pensiamo che basta fare la propria professione di fede per dire anche di essere suoi discepoli ci sbagliamo di grosso. Ecco perchรฉ il racconto procede in questo modo: <<E cominciรฒ a insegnar loro che il Figlio dellโuomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesรน faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverรฒ Pietro e gli disse: โLungi da me, satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiโ>>.
Si diventa discepoli non quando si forniscono semplicemente le credenziali giuste su Cristo ma quando si comincia a ragionare alla Sua maniera e non piรน alla maniera del mondo. Infatti il mondo non accetta la logica della Croce. Il mondo non accetta lโamore che dona ma conosce solo lโamore che prende. Il mondo ci insegna a riempire i nostri vuoti con qualunque cosa, mentre Gesรน ci dice di guarire dai nostri vuoti soccorrendo gli altri.
Dire a Gesรน di non morire in Croce non รจ volergli bene ma significa non averlo capito. Gesรน non รจ un masochista che ama farsi male. Gesรน รจ il prototipo di ogni amore degno di questo nome. Infatti un amore รจ davvero tale solo quando trova gioia nel poter amare. E se amare a volte รจ dare la vita allora cโรจ unโimmensa gioia nel poter dare la vita per chi si ama, e sarebbe un dolore immenso non poterlo fare. Pietro vuole impedire a Gesรน di amare fino alle estreme conseguenze.
In questo senso รจ โ diabolicoโ perchรฉ vuole risparmiare sullโamore.
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Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mc 8, 27-33
Tu sei il Cristo โฆ. Il Figlio dellโuomo deve molto soffrire.