fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 15 Febbraio 2020

“In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare.” Passano gli anni, le generazioni cambiano, ma sempre c’è la folla che non ha da mangiare. Siamo immersi anche noi dentro questa folla, anche noi non abbiamo da mangiare o forse ci nutriamo da qualcosa che non ci sazia.

È bellissimo atteggiamento di Gesù verso questa folla, verso di noi. Sente la compassione, si accorge di noi e della nostra realtà fragile. La compassione è quel sentimento profondo che fa sì che tu davanti al male, senta come tuo il male dell’altro ed è l’espressione più profonda dell’amore. È sempre attento a ciò che ci succede e sempre presente nella nostra vita. E questo deve essere scolpito nel nostro cuore, Lui non ci abbandona mai e non ci lascia mai nella nostra fame. “Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?”

Ci capita spesso di essere nel deserto, di provare delle grandi aridità nella nostra vita, di provare l’aridità pur essendo con Lui. Forse dobbiamo spostare l’attenzione dall’aridità alla sua presenza in mezzo al deserto, in mezzo a noi. E non una semplice presenza, ma una presenza che prende cura della nostra fame, della nostra realtà. Le nostre possibilità sono sempre uguali: c’è deserto, manca il pane, se un po’ ne abbiamo, teniamocelo. Cioè facciamo memoria dei nostri limiti, di quel che ci manca, dell’insufficienza. E si dimentica invece che il problema non è sommare, ma condividere.

La nostra mancanza ci deve insegnare a condividere a coloro che succederà la mancanza. “Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette.” Se noi mettiamo a disposizione ciò che abbiamo, Dio può trasformare il nostro possibile e saziare l’impossibile, cioè con sette pani sazia quattromila uomini. Ogni esperienza della nostra vita può essere l’occasione per incontrare l’atro.

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Mangiarono a sazietà.
Dal Vangelo secondo Marco  Mc 8, 1-10 In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».  Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.   Parola del Signore

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