“Non hanno da mangiare”
Gesù sente compassione della folla che è con lui da tre giorni senza mangiare. E comprende bene che il rientro a casa, soprattutto per chi giungeva da lontano, sarebbe stato difficile. Questa sensibilità pratica e quotidiana di Gesù è sorprendente. È un’attenzione divina che si riflette in particolar modo nella sensibilità femminile alla salute e al cibo. Ma si riflette anche nell’azione caritativa della Chiesa verso tutti coloro che sono indigenti e nel bisogno, sia in quello di tipo occasionale che in quello più sistematico.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci non ci sarebbe stato se il Signore non avesse riconosciuto il bisogno umano e fisico che la folla portava con sè. L’attenzione al bisogno dell’altro dà la possibilità ad una parte di te di venire alla luce, di mettersi in azione. È la parte che sa prendersi cura dell’altro, che si assume responsabilità anche in ambito sociale, che sa donarsi nei contesti in cui può esserci bisogno di sè. È la parte che può riflettere l’amore di Dio, quell’amore capace di cogliere un bisogno o un desiderio anche quando non è stato espresso. Hai uno spazio nella tua giornata in cui ti chiedi quali bisogni hanno in questo periodo le persone che ami? Cosa puoi fare per loro?
In breve
Il miracolo non comincia dalla moltiplicazione dei pani, ma dall’accorgersi che chi ti è accanto ha bisogno del pane.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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