La solidarietà è il fattore moltiplicante della gioia
Sabato della V settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
«Sento compassione per la folla». La compassione è il legame d’amore più forte che ci possa essere in una relazione. L’uomo che ha compassione non cerca solo di soddisfare il proprio bisogno, ma si apre ad ascoltare e ad accogliere l’altro e condividerne le esigenze. Alcuni bisogni sono talmente evidenti che non è necessario chiedere in cosa si può essere d’aiuto, ma si deve prendere l’iniziativa per dare il proprio contributo.
La compassione supera le resistenze dovute alla consapevolezza della propria insufficienza. Le mancanze personali possono essere un alibi per rimanere indifferenti.
La compassione rende creativa e concreta la solidarietà che non si accontenta di fermarsi al piano dei principi e dei buoni sentimenti o delle belle dichiarazioni, ma richiede un atteggiamento contrario a quello che la risposta al solo bisogno personale richiederebbe. Il concentrarsi sulle proprie necessità e la pretesa di poter risolvere i problemi da soli istintivamente ci induce a prendere, afferrare per sé. La compassione ci rivela che la soddisfazione dei propri bisogni passa attraverso la solidarietà. Condividere quello che si ha significa rinunciare all’istintivo atteggiamento del prendere per compiere il gesto contrario dell’affidare a Gesù quello che si ha (anche nel cuore) per offrirlo e distribuirlo ai fratelli.
Il vero miracolo sta nel constatare che quello che abbiamo a possedere per sé e abbiamo condiviso ci viene restituito moltiplicato: sette sporte di pezzi avanzati!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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Mangiarono a sazietà.