Medita
Il Signore esorta i discepoli ad andare, ad anticiparlo e preparare il terreno. È giunta l’ora di diventare parte attiva dell’annuncio. Invita i suoi a guardare ed entrare nel mondo in profondità per far battere il cuore dell’eterno: Dio, nel mondo.
Dalle espressioni utilizzate sembra quasi che li mandi allo sbaraglio, al massacro: “Vi mando come agnelli in mezzo a lupi”, armati di nulla, concentrati sulla missione da compiere. Non spaventiamoci e guardiamo il resto della esortazione di Cristo. La vera e bella notizia è che se la Parola portata sarà accolta, i lupi potranno essere sconfitti. La forza e la cattiveria dei lupi cattivi non vinceranno la mitezza degli agnelli. La notizia è che la pace può entrare nei cuori di chiunque, non esiste lupo che non possa essere convertito e diventare agnello. Gli uomini in Cristo vanno controcorrente, non vogliono governare con la paura ma con la gioia: «In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”». Non guerra ma pace, non vendetta ma perdono.
Non butta niente Gesù, niente deve andare sprecato: se rifiutano la pace, il dono offerto (la pace) “ritornerà su di voi”. La pace rifiutata ritornerà da dov’era partita, pronta per nuove spedizioni.
Cristo non tradisce e ci dà la certezza che in ogni caso la guerra sarà vinta… sui tempi e i modi sceglie di non illudere nessuno: bisogna costruire il regno in questo mondo nell’attesa del Regno dei cieli.
Rifletti
Siamo consci che se ci fidiamo completamente di Cristo non esiste lupo che possa prevaricarci e che non potremo soccombere? Offriamo mani operose per la costruzione del Regno. Ora!
Prega
Io ci sto, Signore Gesù, voglio osare cose grandi;
desidero raggiungere vette alte.
È così che immagino una vita vissuta per te, fatta di scelte piccole e grandi
che puntino a far nascere il tuo Regno di pace e di fraternità proprio qui,
dove troppo spesso trionfa odio, arroganza, vendetta, emarginazione.
Io ci sto, Signore, a imparare le tue regole, a non usare la forza, ma il cuore.
Io ci sto: voglio che quaggiù qualcosa cambi davvero; desidero
che la terra impari le regole del cielo.
Io ci sto, Signore Gesù:
insegnami ad essere terreno che fa germogliare i tuoi frutti;
lievito buono che fa esplodere il mondo di vita;
fragile seme che impara a crescere
per accogliere e sostenere tutti. Amen.
Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore