Molte volte cerchiamo nella nostra vita grandi cose o grandi emozioni per sperimentare l’amore del Signore, ma spesso bastano piccole cose a farci gustare intimamente la sua presenza. Forse sono proprio questi gesti minimi le briciole di cui parla questa donna.
Una donna che potremmo essere noi tutte quelle volte che ci sentiamo lontani, distaccati dalla relazione con Gesù. Di lingua greca – pagana, e ai pagani si riferisce, nel’Antico Testamento, il termine “cagnolino” – e di origine siro-fenicia. Sua figlia è posseduta da uno spirito impuro…
Come dire: più lontana di così! E noi quante volte ci siamo sentiti in questa condizione?
La sentenza di Gesù alle sue suppliche è decisa e a prima vista potrebbe non entusiasmare la donna, ma la sua replica è umile e coraggiosa al tempo stesso: «Eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Per questa sua risposta la donna è salvata. Accoglie la sua parola, riceve questo dono e lo accoglie così com’è. Le parole di Gesù, che sembravano un ostacolo, diventano invece un ponte, permettono a questa donna di entrare appunto nella logica dei figli amati. Ha capito e sentito: bastano le briciole per salvarla.
Domenico Pugliese
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato