Se il significato dell’immagine della «luce del mondo» è di più facile intuizione, quella del sale è meno univoca. Nell’antichità infatti si faceva uso di sale per moltissimi scopi: innanzitutto per condire, ma anche per fertilizzare i terreni, per purificare o disinfettare, poi nei sacrifici, nelle alleanze, e inoltre per conservare.
A quale stava pensando Gesù? Forse non a uno specifico di questi usi, bensì alla loro molteplicità. È davvero possibile che il sale possa perdere il suo sapore? Se per qualche interprete questa sarebbe una dimostrazione per assurdo – così come la luce non può evitare di splendere, ma al massimo può essere celata – altri invece notano che esistono varietà di sale più o meno salate, più o meno pure, più o meno sensate.
Come il lievito, anche il sale si nasconde nell’impasto e non sempre ci si ricorda della sua importanza, data troppe volte per scontata; ma la sua assenza risulta presto evidente. Questo sale siamo noi. Matteo contestualizza l’immagine nel Discorso della Montagna, subito dopo le Beatitudini e rivolgendosi in modo speciale a chi è in difficoltà. Anche Sant’Agostino la legge come un invito a non avere paura di affrontare la perdita di beni materiali o la persecuzione, perché proprio la paura ci rende stupidi e ci fa perdere le cose importanti.
Se è vero che ogni morto viene semplicemente calpestato dalla gente, chi ha scelto come dimora Dio proprio quando viene calpestato offre qualcosa in più: mette in cammino i passi di chi vi è sopra. Non resta fermo, bensì fermenta nel profondo e impedisce che la società vada in putrefazione, assuefatta dalle idolatrie mondane.
Probabilmente quindi quel sale, poi interpretato come la sapienza, la fede e la perseveranza, deve avere a che fare pure con il sangue dei martiri, versato in terra, per offrire il sapore della vita di Dio proprio alla terra, a tutti i popoli del mondo, universalmente.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
Letture della Domenica
V Domenica del Tempo Ordinario – ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
La tua luce sorgerà come l’aurora
Dal libro del profeta Isaìa
Is 58, 7-10
Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 111 (112)
R. Il giusto risplende come luce
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.
Seconda Lettura
Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 2,1-5
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio
Vangelo
Voi siete la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore