Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 8 Febbraio 2020

Medita

Gesù accoglie i suoi, tornati dopo l’annuncio della Parola alla gente. Sono entusiasti ma stanchi, pieni di gioia e di luce negli occhi. Gesù li ascolta col sorriso, è felice delle loro gioie e con delicatezza e premura li invita ad andare con lui, a riposare alla sua presenza per riprendere fiato.
L’invito è anche per quanti oggi investono la loro vita nell’annuncio del vangelo, un invito a porre attenzione al rischio di continuare a parlare del Signore, magari correndo da una parte all’altra senza fermarsi. L’invito è a trovare tempo per coltivare la propria interiorità, frequentarlo e servirlo dedicando tempo alla riflessione e alla preghiera personale.
Il tempo di riflessione e preghiera Gesù non lo vuole per sé, ma desidera che il frutto del ristoro sia poi nuovamente riversato verso gli altri con la sua stessa compassione: “ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore”.
Ricaricarsi per tornare ad uscire rinvigoriti ad annunciare con gioia il Vangelo, come ci invita a fare con forza Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium: «Oggi, in questo “andate” di Gesù, sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova “uscita” missionaria. Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo».

Rifletti

Portare la buona novella a queste “periferie” è il compito della Chiesa “in uscita”, che non si accontenta del “piccolo” e del “vicino”, ma avverte l’urgenza di condividere il più possibile con tutti il dono gratuitamente ricevuto dall’alto con entusiasmo e con generosità.

Prega

Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, ascoltami.
Nascondimi dentro le tue piaghe.
Non permettere che io mi separi da te.
Difendimi dal nemico maligno.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Fa’ che io venga a te per lodarti
Con tutti i santi nei secoli dei secoli. Amen.

Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Erano come pecore che non hanno pastore.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6, 30-34 In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore

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