Erode, il grande lussurioso! Si dice che il peccato della lussuria è il peccato che genera conseguenze meno rovinose degli altri vizi. Ma non è così. Tutti i vizi generano dolore e sofferenza non solo per chi possiede il vizio, ma anche per il prossimo. Gli effetti deleteri di qualsiasi vizio sono individuali e comunitari (sociali).
Cosa il vizio della lussuria ha portato Erode a fare? A prendersi la moglie di suo fratello, senza neppure rispettare il legame di sangue. La lussuria ti fa perdere la testa e non ti fa ragionare più. La lussuria ti può anche portare a commettere un omicidio. Santa Maria Goretti fu uccisa da un uomo lussurioso perché, per amore di Dio, non volle acconsentire al desiderio del suo assassino. Ma oggi la situazione è cambiata: oggi molte ragazze non fanno nessuna resistenza a chi vuole fare sesso con loro, anzi sono proprio loro a darsi fisicamente. Una volta un giovane mi disse che, in discoteca, era schifato dal comportamento di tante ragazze che si offrivano liberamente.
Perché accecato da Erodiade, Erode, per non perderla sessualmente, accoglie la sua richiesta per far decapitare Giovanni Battista, il quale ogni giorno diceva: “Erode, non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello!”. Ovviamente il rimprovero del profeta dava fastidio a Erodiade. Così Erode, pur stimando altamente Giovanni Battista, lo fa decapitare per obbedire alla voce del diavolo che parlava con la bocca di Erodiade. Come si vede, un peccato genera un altro peccato.
Quanti matrimoni vanno in rovina per il peccato della lussuria! Quante vite distrutte dal vizio della lussuria. Alla donna che fu scaraventata ai suo piedi per essere lapidata e che poi fu perdonata Gesù disse: “Donna, va’ e non peccare più!”. Gesù non le disse: “Non hai peccato. La tua è stata solo una debolezza umana”. Chi ha orecchio per intendere, intenda! Amen. Alleluia.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DEL GIORNO
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6, 14-29
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore