«Gesù morì per i nostri peccati … risuscitò il terzo giorno»
Venerdì della IV settimana del Tempo Ordinario
La storia del martirio di Giovanni Battista per mano di Erode ricorda quella narrata in 1Re 21, 1-16 in cui Nabot di Izreel, proprietario di una vigna, viene ucciso attraverso un intrigo orchestrato dalla regina Gezabele perché il marito, il re Acab, potesse venire in possesso della vigna. Dopo questi eventi il profeta Elia viene inviato da Dio per denunciare il misfatto. Ciò che accomuna i due racconti è la presenza delle donne che, in questi due casi, incarnano la seduzione del male che induce persino a uccidere. Come nel racconto tra Caino e Abele, così anche in questo caso, bisogna stare attenti ai sentimenti cattivi che si annidano e che in alcuni momenti, soprattutto quelli nei quali siamo più deboli, hanno il sopravvento.
È pericoloso custodire nel proprio cuore i pensieri che alimentano i sentimenti cattivi avendo la presunzione di poter gestire le situazioni difficili. Capita che si creino situazioni ottimali per i quali l’odio e il risentimento, covati nel silenzio, si rivelano nella loro potenza aggressiva.
L’odio è generato dalla cupidigia, cioè dalla insaziabile voglia di possedere senza accettare alcun limite.
La coscienza di Erode si fa sentire allorquando, sentendo parlare di Gesù, si risveglia il senso della giustizia, quella vera. Dio non lascia in sospeso nessuna questione e attraverso la morte e la risurrezione del suo Figlio offre a tutti la possibilità di convertirsi e cambiare vita.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.