don Francesco Paglia – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2020

“se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello sarò guarita”

Quale delicatezza nella fede di questa donna, vede Gesù in mezzo alla folla, chi voleva parlargli, chi portarlo a casa, chi chiedeva grazie, chi voleva conoscerlo, chi voleva capirci di più.. Ma questa donna non voleva capire nulla, aveva già creduto in cuor suo che Lui era il figlio di Dio, aveva già creduto che lui poteva salvarla dal suo male, non aveva più altre speranza che nella fede, nella preghiera semplice e nascosta.. Non lo disturba ma vuole solo avere un contatto con Lui, toccarli il mantello, questo gli basta!

Ci vedo dentro quei gesti semplici quando tocchiamo o baciamo una statua di un santo, quel toccare che non é un gesto esteriore, non é segno di creduloneria, ma un gesto interiore, un gesto d’amore! È quel gesto d’amore che con una carezza, o un abbraccio riescono ad esprimere pi di mille parole, più di mille richieste, sorpassando ogni dubbio, ogni ricerca.. È quel “ti amo” detto nella fede!

E con questo cuore, con questa fede, con questo tocco che viene guarita! E Gesù si accorge, perché la potenza che aveva sentito uscire da lui era la sua risposta d’amore che guarisce!
Accostiamoci a lui con questa fede, non vergognamoci dei gesti più piccoli e semplici d’amore!


A cura di don Francesco Paglia

Coordinatore del Centro diocesano vocazioni della Diocesi di Frosinone


Fanciulla, io ti dico, àlzati!
Dal Vangelo secondo Marco Mc 5, 21-43 In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore

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