III settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi: S. Severo; S. Raimondo; S. Brigida
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Crea in me, o Dio, un cuore puro
- Letture del giorno: 2 Sam 12, 1-7. 10-17; Sal 50; Mc 4, 35-41
- Calendario Liturgico di Febbraio
Leggi il brano del Vangelo odierno
Mc 4, 35-41
Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
«Passiamo all’altra riva».
La Chiesa nasce in un contesto storico-geografico ben definito; il Messia è l’atteso delle genti; anche se inizialmente la sua missione sembrava destinata quasi in esclusiva al popolo d’Israele, sappiamo che di sua natura come sacramento di salvezza, la redenzione e di conseguenza la Chiesa, hanno una missione universale. Ecco perché Gesù dice ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». Significa: varchiamo i confini, ci sono altre barche che attendono una guida verso un porto sicuro.
Ciò perché la traversata è rischiosa per noi e per loro. Imperversano tempeste di vento e le onde si rovesciano nella barca, sulla Chiesa. Il percorso che Gesù ha iniziato con la sua nascita e poi con la sua missione fino alla passione e morte è più che mai l’imperversare dei venti e le tempeste del male che infuriano su di lui fino a volerlo immergere per sempre in un sepolcro e la sua Chiesa annientarla prima del suo nascere. Gesù vuole offrire ai suoi una garanzia e una prova: basta la sua presenza! Anche se se ne stava a poppa e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si desta Gesù: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Poi minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Gesù comanda di tacere al vento e alle onde burrascose allo stesso modo con cui impone al demonio di lasciare un ossesso, “Taci”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Se potessimo aggiungere che quel comando fece tacere il vento, calmare le onde e sparatutto generare un salutare timore e aver trovato nella fede la risposta all’interrogativo: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Noi possiamo dirlo: è Gesù il divino redentore.