Sono scesi da Gerusalemme apposta. Non amano la Galilea, la terra meticcia abitata anche dai pagani. Preferiscono restare nella capitale e nel tempio appena ricostruito, arroccati nella santità del luogo da difendere ad ogni costo.
Nessuno li ha incaricati, nessuno sovrintende alla retta ortodossia. Eppure si sentono in dovere di andare a controllare. Era già successo col profeta Giovanni nel deserto. Ora salgono fino alle sponde del lago per rendersi conto di cosa sta accadendo intorno al falegname che si è fatto rabbino.
In una sola battuta emettono la loro sentenza: evidentemente Gesù è un indemoniato. Non si capisce da dove derivi questa loro certezza incrollabile: non lo ascoltano, non lo interrogano, non cercano di capire. Sanno a prescindere.
Tutto ciò che non rientra nel loro schema mentale è frutto del demonio. Tutto ciò che esce dai margini in cui hanno costretto Dio è oscuro e tenebroso. Gesù, tenero, cerca di argomentare, di difendere l’annuncio, dimostrare l’evidenza. Ma non c’è niente da fare. Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare.
Specialmente fra le persone religiose.