“Ne costituì Dodici”
Non è possibile conoscere quali furono le impressioni di ciascuno dei dodici vedendosi chiamare all’interno del gruppo più stretto dei seguaci di Gesù. Certamente quello che più era visibile era la loro differenza, la diversità delle esperienze di vita da cui provenivano, la dissomiglianza del temperamento, del carattere, la disomogeneità nel modo di vedere le cose e di affrontarle. Il Vangelo nelle sue pagine fa compiere un lungo itinerario tra queste differenze, passando dal conflitto, dalla rivalità, all’unità raggiunta per mezzo della fede, dell’esperienza di vita fatta con Gesù. Lui partì da dodici persone, ma ne lasciò “uno”, un solo gruppo.
La fede, quando è condivisa, ha potere di condurre alla comunione armonizzando le differenze e valorizzandole. Non vedere solo quello che al momento ti differenzia dall’altro, ma il cammino che si può fare insieme, quel minimo di comunione che puoi costruire con lui.
In breve
La diversità in un gruppo spesso è fonte di discriminazioni, divisioni, rivalità, concorrenza. La fede aiuta a nutrire la stima dell’altro, a trovare prospettive comuni nell’agire, a costruire sani legami di collaborazione.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
La buona novella. Riflessioni per l’Avvento e il Natale disponibile su: AMAZON | IBS
Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
- Telegram: https://t.me/labuonanovella
- Instagram: https://www.instagram.com/buona_novella
- Facebook: https://www.facebook.com/La-Buona-Novella-244313079634149/?tn-str=k*F
- Youtube (video solo nei tempi forti): https://www.youtube.com/channel/UCtPnNUQj4iEx-fKzBCQKTUw