LIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA 54ma GIORNATA MONDIALE
DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

โ€œPerchรฉ tu possa raccontare e fissare nella memoriaโ€ (Es 10,2).
La vita si fa storia.

Desidero dedicare il Messaggio di questโ€™anno al tema della narrazione, perchรฉ credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la veritร  delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli lโ€™intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri.

1. Tessere storie

Lโ€™uomo รจ un essere narrante. Fin da piccoli abbiamo fame di storie come abbiamo fame di cibo. Che siano in forma di fiabe, di romanzi, di film, di canzoni, di notizieโ€ฆ, le storie influenzano la nostra vita, anche se non ne siamo consapevoli. Spesso decidiamo che cosa sia giusto o sbagliato in base ai personaggi e alle storie che abbiamo assimilato. I racconti ci segnano, plasmano le nostre convinzioni e i nostri comportamenti, possono aiutarci a capire e a dire chi siamo.

Lโ€™uomo non รจ solo lโ€™unico essere che ha bisogno di abiti per coprire la propria vulnerabilitร  (cfr Gen 3,21), ma รจ anche lโ€™unico che ha bisogno di raccontarsi, di โ€œrivestirsiโ€ di storie per custodire la propria vita. Non tessiamo solo abiti, ma anche racconti: infatti, la capacitร  umana di โ€œtessereโ€ conduce sia ai tessuti, sia ai testi. Le storie di ogni tempo hanno un โ€œtelaioโ€ comune: la struttura prevede degli โ€œeroiโ€, anche quotidiani, che per inseguire un sogno affrontano situazioni difficili, combattono il male sospinti da una forza che li rende coraggiosi, quella dellโ€™amore. Immergendoci nelle storie, possiamo ritrovare motivazioni eroiche per affrontare le sfide della vita.

Lโ€™uomo รจ un essere narrante perchรฉ รจ un essere in divenire, che si scopre e si arricchisce nelle trame dei suoi giorni. Ma, fin dagli inizi, il nostro racconto รจ minacciato: nella storia serpeggia il male.

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2. Non tutte le storie sono buone

ยซSe mangerai, diventerai come Dioยป (cfr Gen 3,4): la tentazione del serpente inserisce nella trama della storia un nodo duro da sciogliere. โ€œSe possederai, diventerai, raggiungeraiโ€ฆโ€, sussurra ancora oggi chi si serve del cosiddetto storytelling per scopi strumentali. Quante storie ci narcotizzano, convincendoci che per essere felici abbiamo continuamente bisogno di avere, di possedere, di consumare. Quasi non ci accorgiamo di quanto diventiamo avidi di chiacchiere e di pettegolezzi, di quanta violenza e falsitร  consumiamo. Spesso sui telai della comunicazione, anzichรฉ racconti costruttivi, che sono un collante dei legami sociali e del tessuto culturale,si producono storie distruttive e provocatorie, che logorano e spezzano i fili fragili della convivenza. Mettendo insieme informazioni non verificate, ripetendo discorsi banali e falsamentepersuasivi, colpendo con proclami di odio, non si tesse la storia umana, ma si spoglia lโ€™uomo di dignitร .

Ma mentre le storie usateย a fini strumentali e di potere hanno vita breve, una buona storia รจ in grado di travalicare i confini dello spazio e del tempo. A distanza di secoli rimane attuale, perchรฉ nutre la vita.

In unโ€™epoca in cui la falsificazione si rivela sempre piรน sofisticata,ย  raggiungendoย livelli esponenziali (il deepfake),ย abbiamo bisogno di sapienza per accogliere e creare racconti belli, veri e buoni.ย Abbiamo bisogno di coraggio per respingere quelli falsi e malvagi. Abbiamo bisogno di pazienza e discernimento per riscoprire storie che ci aiutino a non perdere il filo tra le tante lacerazioni dellโ€™oggi; storie che riportino alla luce la veritร  di quel che siamo, anche nellโ€™eroicitร  ignorata del quotidiano.

3. La Storia delle storie

La Sacra Scrittura รจ una Storia di storie. Quante vicende, popoli, persone ci presenta! Essa ci mostra fin dallโ€™inizio un Dio che รจ creatore e nello stesso tempo narratore. Egli infatti pronuncia la sua Parola e le cose esistono (cfr Gen 1). Attraverso il suo narrare Dio chiama alla vita le cose e, al culmine, crea lโ€™uomo e la donna come suoi liberi interlocutori, generatori di storia insieme a Lui. In un Salmo, la creatura racconta al Creatore: ยซSei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda [โ€ฆ]. Non ti erano nascoste le mie ossa, quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profonditร  della terraยป (139,13-15). Non siamo nati compiuti, ma abbiamo bisogno di essere costantemente โ€œtessutiโ€ e โ€œricamatiโ€. La vita ci รจ stata donata come invito a continuare a tessere quella โ€œmeraviglia stupendaโ€ che siamo.

In questo senso la Bibbia รจ la grande storia dโ€™amore tra Dio e lโ€™umanitร . Al centro cโ€™รจ Gesรน: la sua storia porta a compimento lโ€™amore di Dio per lโ€™uomo e al tempo stesso la storia dโ€™amore dellโ€™uomo per Dio. Lโ€™uomo sarร  cosรฌ chiamato, di generazione in generazione, a raccontare e fissare nella memoria gli episodi piรน significativi di questa Storia di storie, quelli capaci di comunicare il senso di ciรฒ che รจ accaduto.

Il titolo di questo Messaggio รจ tratto dal libro dellโ€™Esodo, racconto biblico fondamentale che vede Dio intervenire nella storia del suo popolo. Infatti, quando i figli dโ€™Israele schiavizzati gridano a Lui, Dio ascolta e si ricorda: ยซDio si ricordรฒ della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardรฒ la condizione degli Israeliti, Dio se ne diede pensieroยป (Es 2,24-25). Dalla memoria di Dio scaturisce la liberazione dallโ€™oppressione, che avviene attraverso segni e prodigi. รˆ a questo punto che il Signore consegna a Mosรจ il senso di tutti questi segni: ยซperchรฉ tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e del figlio di tuo figlio i segni che ho compiuti: cosรฌ saprete che io sono il Signore!ยป (Es 10,2). Lโ€™esperienza dellโ€™Esodo ci insegna che la conoscenza di Dio si trasmette soprattutto raccontando, di generazione in generazione, come Egli continua a farsi presente. Il Dio della vita si comunica raccontando la vita.

Gesรน stesso parlava di Dio non con discorsi astratti, ma con le parabole, brevi narrazioni, tratte dalla vita di tutti i giorni. Qui la vita si fa storia e poi, per lโ€™ascoltatore, la storia si fa vita: quella narrazione entra nella vita di chi lโ€™ascolta e la trasforma.

Anche i Vangeli, non a caso, sono dei racconti. Mentre ci informano su Gesรน, ci โ€œperformanoโ€[1] a Gesรน, ci conformano a Lui: il Vangelo chiede al lettore di partecipare alla stessa fede per condividere la stessa vita. Il Vangelo di Giovanni ci dice che il Narratore per eccellenza โ€“ il Verbo, la Parola โ€“ si รจ fatto narrazione: ยซIl Figlio unigenito, che รจ Dio ed รจ nel seno del Padre, รจ lui che lo ha raccontatoยป (Gv 1,18). Ho usato il termine โ€œraccontatoโ€ perchรฉ lโ€™originale exeghรฉsato puรฒ essere tradotto sia โ€œrivelatoโ€ sia โ€œraccontatoโ€. Dio si รจ personalmente intessuto nella nostra umanitร , dandoci cosรฌ un nuovo modo di tessere le nostre storie.

4. Una storia che si rinnova

La storia di Cristo non รจ un patrimonio del passato, รจ la nostra storia, sempre attuale. Essa ci mostra che Dio ha preso a cuore lโ€™uomo, la nostra carne, la nostra storia, fino a farsi uomo, carne e storia. Ci dice pure che non esistono storie umane insignificanti o piccole. Dopo che Dio si รจ fatto storia, ogni storia umana รจ, in un certo senso, storia divina. Nella storia di ogni uomo il Padre rivede la storia del suo Figlio sceso in terra. Ogni storia umana ha una dignitร  insopprimibile. Perciรฒ lโ€™umanitร  merita racconti che siano alla sua altezza, a quellโ€™altezza vertiginosa e affascinante alla quale Gesรน lโ€™ha elevata.

ยซVoi โ€“ scriveva San Paolo โ€“ siete una lettera di Cristo scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umaniยป (2 Cor 3,3). Lo Spirito Santo, lโ€™amore di Dio, scrive in noi. E scrivendoci dentro fissa in noi il bene, ce lo ricorda. Ri-cordare significa infatti portare al cuore, โ€œscrivereโ€ sul cuore. Per opera dello Spirito Santo ogni storia, anche quella piรน dimenticata, anche quella che sembra scritta sulle righe piรน storte, puรฒ diventare ispirata, puรฒ rinascere come capolavoro, diventando unโ€™appendice di Vangelo. Come le Confessioni di Agostino. Come il Racconto del Pellegrino di Ignazio. Come la Storia di unโ€™anima di Teresina di Gesรน Bambino. Come i Promessi Sposi, come I fratelli Karamazov. Come innumerevoli altre storie, che hanno mirabilmente sceneggiato lโ€™incontro tra la libertร  di Dio e quella dellโ€™uomo. Ciascuno di noi conosce diverse storie che profumano di Vangelo, che hanno testimoniato lโ€™Amore che trasforma la vita. Queste storie reclamano di essere condivise, raccontate, fatte vivere in ogni tempo, con ogni linguaggio, con ogni mezzo.

5. Una storia che ci rinnova

In ogni grande racconto entra in gioco il nostro racconto. Mentre leggiamo la Scrittura, le storie dei santi, e anche quei testi che hanno saputo leggere lโ€™anima dellโ€™uomo e portarne alla luce la bellezza, lo Spirito Santo รจ libero di scrivere nel nostro cuore, rinnovando in noi la memoria di quello che siamo agli occhi di Dio. Quando facciamo memoria dellโ€™amore che ci ha creati e salvati, quando immettiamo amore nelle nostre storie quotidiane, quando tessiamo di misericordia le trame dei nostri giorni, allora voltiamo pagina. Non rimaniamo piรน annodati ai rimpianti e alle tristezze, legati a una memoria malata che ci imprigiona il cuore ma, aprendoci agli altri, ci apriamo alla visione stessa del Narratore. Raccontare a Dio la nostra storia non รจ mai inutile: anche se la cronaca degli eventi rimane invariata, cambiano il senso e la prospettiva. Raccontarsi al Signore รจ entrare nel suo sguardo di amore compassionevole verso di noi e verso gli altri. A Lui possiamo narrare le storie che viviamo, portare le persone, affidare le situazioni. Con Lui possiamo riannodare il tessuto della vita, ricucendo le rotture e gli strappi. Quanto ne abbiamo bisogno, tutti!

Con lo sguardo del Narratore โ€“ lโ€™unico che ha il punto di vista finale โ€“ ci avviciniamo poi ai protagonisti, ai nostri fratelli e sorelle, attori accanto a noi della storia di oggi. Sรฌ, perchรฉ nessuno รจ una comparsa nella scena del mondo e la storia di ognuno รจ aperta a un possibile cambiamento. Anche quando raccontiamo il male, possiamo imparare a lasciare lo spazio alla redenzione, possiamo riconoscere in mezzo al male anche il dinamismo del bene e dargli spazio.

Non si tratta perciรฒ di inseguire le logiche dello storytelling, nรฉ di fare o farsi pubblicitร , ma di fare memoria di ciรฒ che siamo agli occhi di Dio, di testimoniare ciรฒ che lo Spirito scrive nei cuori, di rivelare a ciascuno che la sua storia contiene meraviglie stupende. Per poterlo fare, affidiamoci a una donna che ha tessuto lโ€™umanitร  di Dio nel grembo e, dice il Vangelo, ha tessuto insieme tutto quanto le avveniva. La Vergine Maria tutto infatti ha custodito, meditandolo nel cuore (cfr Lc 2,19). Chiediamo aiuto a lei, che ha saputo sciogliere i nodi della vita con la forza mite dellโ€™amore:

O Maria, donna e madre, tu hai tessuto nel grembo la Parola divina, tu hai narrato con la tua vita le opere magnifiche di Dio. Ascolta le nostre storie, custodiscile nel tuo cuore e fai tue anche quelle storie che nessuno vuole ascoltare. Insegnaci a riconoscere il filo buono che guida la storia. Guarda il cumulo di nodi in cui si รจ aggrovigliata la nostra vita, paralizzando la nostra memoria. Dalle tue mani delicate ogni nodo puรฒ essere sciolto. Donna dello Spirito, madre della fiducia, ispira anche noi. Aiutaci a costruire storie di pace, storie di futuro. E indicaci la via per percorrerle insieme.

Roma, presso San Giovanni in Laterano, 24 gennaio 2020, Memoria di San Francesco di Sales

Franciscus

[1] Cfr Benedetto XVI, Enc. Spe salvi, 2: ยซIl messaggio cristiano non era solo โ€œinformativoโ€, ma โ€œperformativoโ€. Ciรฒ significa: il Vangelo non รจ soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma รจ una comunicazione che produce fatti e cambia la vitaยป.