Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2020

Il commento alle letture del 22 gennaio 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Tennero consiglio contro di lui per farlo morire

MERCOLEDÌ 22 GENNAIO (Mc 3,1-6)

Tra la religione insegnata da scribi e farisei e quella predicata e vissuta da Cristo Gesù vi è lo stesso abisso che separa la luce dalla tenebre, il paradiso dall’inferno. Potranno convivere le due religioni? Potrebbero convivere se non ci fosse diaspora dalla religione dei farisei verso la religione di Cristo Gesù. Potrebbero stare assieme se la religione di Gesù non fosse esplicita condanna della religione degli scribi e dei farisei. Sappiamo che Gesù condanna apertamente questa religione e i loro assertori. Basta ascoltare anche pochi dei “guai” contro di loro e si comprenderà che nessuna convivenza potrà mai regnare, a condizione che non si permetta l’esodo verso Cristo Gesù: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità” (Cfr. 23,1-39). Non sono questioni marginali e neanche di interpretazione. Sono invece problemi di essenza, sostanza, verità.

Scribi farisei hanno metodi sbrigativi per risolvere le controversie: eliminare in modo legale quanti sono portatori di un pensiero nuovo. Quanto riporta l’Evangelista Marco “E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire”, è riportato anche dagli Evangelisti Matteo e Luca: “Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là” (Mt 12,14-15). “Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù” (Lc 6,11). È evidente che queste sono decisioni di peccato e non di sapienza eterna. Chi è governato dalla sapienza divina deve sempre operare un grande discernimento. Deve abbandonare ciò che è meno vero per abbracciare il più vero, il meno buono per aderire a ciò che è più buono. Deve anche lasciare ciò che è più buono per accogliere l’ottimo. Questa legge vale per ogni uomo, di ogni religione, ogni cultura, ogni scienza, ogni pensiero scientifico o profano. Poiché Dio è il sommo bene, la somma luce, la somma verità, la somma giustizia e santità, accogliere il sommo e lasciarsi condurre da esso è obbligo dell’uomo, non di un uomo, ma dell’uomo, della creatura fatta da Dio a sua immagine.

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Nessuna legge, né di Dio né degli uomini, potrà mai proibire di fare il bene. Non ci sono giorni in cui ci si può astenere dal fare il bene. Il bene va fatto bene sempre, a tutti, senza alcuna distinzione. Perché questa legge divina ed eterna dà fastidio ai farisei? Perché avrebbero dovuto confessare che la dottrina di Gesù è migliore della loro. Così facendo avrebbero dovuto riconoscere Gesù vero Maestro in Israele. Fare questo avrebbe comportato la perdita della loro autorità. Scelgono di far morire Gesù.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano scelga sempre la più pura verità.

Fonte@MonsDiBruno

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