Barellieri!
Siamo chiamati ad essere barellieri… ed in particolar modo siamo chiamati ad essere come questi barellieri capaci non solo di portare il peso di un paralitico… ma molto di più.
Questi barellieri, infatti, prima di tutto hanno saputo cogliere il reale bisogno del paralitico che non sembra avere chiaramente chiesto aiuto.
Tante volte, anche noi, ci troviamo accanto persone che non sono capaci di chiederci o chiedere aiuto… ma non per questo possiamo restare indifferenti.
Dobbiamo imparare ad affinare i sensi… e cogliere le sfumature della vita degli altri… ma non per ficcare il naso… non per curiosità… non per farci i fatti degli altri… ma semplicemente per dire: “mi sono accorto che c’è qualcosa che non va… se hai bisogno io ci sono!”.
A volte basta anche semplicemente solo questa attenzione e questa delicatezza… questa disponibilità discreta per dare una mano… un aiuto a qualcuno… per non fare sentire l’altro da solo.
E forse, come questi barellieri siamo anche chiamati ad esercitare tutta la nostra creatività per aiutare chi ha veramente bisogno.
Attenzione… se l’altro non mi chiede aiuto non significa che non ne ha bisogno!
Non facciamo del silenzio… della vergogna… del pudore dell’altro un alibi per farci i fatti nostri…
E, infine, un’ultima considerazione meditando il vangelo.
Forse la paralisi è solo l’immagine di una difficoltà che impedisce quest’uomo a relazionarsi… a camminare autonomamente… a seguire il Signore. Se il sintomo è questo… forse all’origine c’è una storia di peccato… un disordine spirituale… e se è così… forse il rimedio è proprio la grazia. Non trascuriamo il sacramento della riconciliazione… della confessione… non è solo una “lavatrice” della coscienza… funziona anche come “forno a microonde” per scaldare il nostro cuore!
Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.