C’è una solitudine nella fede. Una solitudine non da evitare, ma da coltivare. È il ritiro degli amanti e la custodia del profumo dell’Amato.
Non viverla, è privarsi dell’approfondimento dell’intimità. Non viverla, è accontentarsi di un rapporto di condivisione superficiale e di conoscenza generica.
La solitudine silente è la via della comunione con la Parola. In questo vangelo, Gesù invita ad adempiere il precetto mosaico prescritto per ilebbrosi guariti, ma invita soprattutto a vivere il precetto degli amanti: quello di custodire il dono dell’amore dal chiacchiericcio.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
Dal Vangelo secondo MarcoMc 1, 40-45
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore