Il fatto che Gesù abbia domandato a Giovanni Battista di ricevere il battesimo di conversione per il perdono dei peccati suscitava notevoli imbarazzi nella comunità cristiana. Nondimeno, a differenza degli scritti apocrifi che hanno preferito rimuoverlo, i vangeli riferiscono unanimemente questo fatto storico di notevole importanza, poi ovviamente riletto nell’orizzonte pasquale come prefigurazione della morte al peccato e Resurrezione.
Nel caso di Matteo, un dialogo creato dall’evangelista permette di traslare tutto l’imbarazzo del lettore sulla bocca del Battista, che si fa portavoce delle titubanze: ma Gesù aveva proprio bisogno di un battesimo tra i peccatori? La risposta è comunque chiara: anche se lì per lì il cristiano può non comprendere, perché fatica a spiegarsi questa sottomissione di colui che considera il “Più Forte” al Battista che lo attendeva e lo annunciava, quel battesimo era necessario.
È una questione di compimento di giustizia, per dirla con due termini amati da Matteo: una giustizia innanzitutto di comportamento ineccepibile, ma da leggersi pure nell’orizzonte della pienezza della salvezza. Si consideri infatti che è questa la giusta volontà di Dio: l’inclusione di tutti i lontani, gli emarginati e gli afflitti perché possano partecipare della sua gioia.
Gesù obbedisce alla giustizia e assume un ruolo riconoscente: sia nel senso della gratitudine, sia in quello di un riconoscimento del ruolo del Battista, della sua predicazione sull’urgenza di tornare a Dio e sulla necessità di conformarsi a quanto concretamente è chiesto come segno di effettivo pentimento.
Al contempo l’evangelista Matteo mostra che anche il Battista è davvero un giusto – un Figlio di Abramo – in quanto pure lui obbedisce, a sua volta, alla richiesta di Gesù. Dio con noi, Dio salva, talmente obbediente e solidale sino alla morte – tra i peccatori maledetti, scomunicati – che non poteva che essere Figlio di Dio. L’obbedienza fruttuosa mostra quindi universalmente la vicinanza di entrambi a Dio, sulla medesima via della giustizia. Riscoprire la straordinaria figura di Giovanni Battista – al di là del ribaltamento matteano della sua relazione con Gesù, in cui il discepolo si rivela essere in realtà l’unico Mestro – è anch’essa, oggi più che mai, un’esigenza di giustizia.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
Letture della Domenica
BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO A – Festa
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7
Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.
Seconda Lettura
Vita familiare cristiana secondo il comandamento dell’amore.
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio
Vangelo
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore