La parola di Dio è sempre uguale e sempre nuova, ha la capacità di colpire il nostro cuore e la nostra mente in modo inaspettato. Come Gesù in sinagoga, ci ritroviamo tra le mani il rotolo della Sua Parola, un rotolo che tante volte abbiamo srotolato e letto, ma ancora una volta con stupore scopriamo che quella Parola è come una freccia che colpisce la nostra vita, ci aiuta a cogliere il centro, colpisce e sottolinea il centro della mia giornata. Tra i tanti cerchi, tra i tanti aspetti, cerca quello più vero ed essenziale, quello più piccolo, ma che è quello centrale a cui tutto il resto gira attorno e su cui tutto il resto si costruisce.
La nostra vita ha sete di quella Parola, prende senso perché il Verbo incarnato continua a cercarci, per raggiungere il centro dell’oggi della mia vita, nascere e abitare nelle nostre vite, perché ci sentiamo il centro dell’Amore di Dio.
Dal Vangelo secondo LucaLc 4, 14-22a
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
Parola del Signore