Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 12 Gennaio 2020, da Radio Vaticana, e dalle pagine di Famiglia Cristiana.
LA FIDUCIA NEL PADRE CHE CI SALVERA’
Alle resistenze di un Battista riluttante Cristo risponde dicendo: «Conviene che adempiamo ogni giustizia». Per l’appunto, che l’inferiore battezzi il superiore sembra una cosa fuori squadra; cosa intende il Signore per adempimento di ogni giustizia?
Non è la giustizia del diritto romano, non è il quique suum rappresentato con la bilancia, ossia l’equità, la distribuzione secondo il diritto. È la giustizia di Dio, che nelle Scritture è il compimento della Sua Parola, la realizzazione dei Suoi disegni. Nella nostra mentalità un uomo è giusto quando si comporta secondo le regole, mentre nella Bibbia è giusto l’uomo che crede alla fedeltà di Dio, che si abbandona ai suoi disegni e confida nelle promesse che Dio gli ha fatto.
La ferita che la fede d’Israele porta in sé è la constatazione di non aver dato mai credito fino in fondo al suo Dio, di non essersi mai dati del tutto, di restare sempre un po’ incapaci di abbandonarsi. Mosè non entrerà nella terra promessa, Davide non potrà costruire il tempio, perché hanno fatto i loro errori, si son persi qualche pezzo, non arrivano del tutto alla méta. La giustizia non l’ha mai adempiuta nessuno. Pietro, negli Atti parlerà della volontà di Dio come di «un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare» (At 15,10).
Come si adempie ogni giustizia? Perché questo non è stato possibile fino a quel giorno? Il fatto che finalmente consente questo adempimento qual è? Gesù viene battezzato, vede lo Spirito discendere su di lui e la voce del Padre dal cielo dice: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». È questa la giustizia? Pensiamoci: il peccato entra nel mondo perché l’uomo non crede che Dio sia suo Padre, dubita del Suo amore e da quel momento sta sulla difensiva e vive in tensione.
STATO DI “ORFANANZA”
Il cuore dell’uomo, abituato a questa diffidenza, vive, come dice papa Francesco, in stato di “orfananza”. Ragioniamo, operiamo, optiamo come chi non ha altri che sé stesso su cui fare affidamento; tutto è sulle nostre spalle, non c’è Provvidenza, ma solo il nostro sudore e le nostre qualità. I nostri limiti ci spaventano e i nostri errori ci opprimono.
Perché viviamo da orfani, da “nati per caso” o per errore. Dobbiamo giusticare il nostro diritto a esistere conseguendo meriti, successi, preoccupati della nostra immagine e paludati sotto strategie di autodifesa che diventano le nostre gabbie. Ecco che compare una nuova esistenza e non è quella di chi è più furbo ancora, più forte ancora, più bello ancora, più ricco o altro. È la vita di un Figlio che conosce il Padre, che si porta dentro il Suo compiacimento, ossia sa che il Padre è contento che Lui ci sia. Cristo non ci porterà qualità o ricchezze o rassicurazioni o strategie, ma ci farà conoscere il Padre e smetteremo di chiedere scusa di esistere. Perché anche in noi sarà posto il Suo compiacimento. Lo Spirito Santo ci insegnerà che Dio è nostro Padre e ci potremo dare di Lui.
Questo ci farà giusti, questa fiducia ci renderà liberi.
Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini
Letture della Domenica
BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO A – Festa
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7
Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.
Seconda Lettura
Vita familiare cristiana secondo il comandamento dell’amore.
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio
Vangelo
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore