<<Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali… Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”>>.
È interessante come l’uscita di scena di Giovanni Battista spinga Gesù a prendere la decisione di iniziare qualcosa. È la grande lezione che il Vangelo ci dà nel mostrarci come a volte gli eventi ingiusti della vita, come l’arresto di Giovanni Battista, invece di lasciarci inchiodati nella disperazione devono spingerci a prendere ancor più sul serio la vita. Gesù a partire proprio dall’incarcerazione di Giovanni prende la decisione di annunciare il Regno.
Sarebbe bello poter rileggere la nostra vita e accorgerci se gli eventi tristi, ingiusti e faticosi ci hanno spinto a prendere delle grandi decisioni o se invece hanno semplicemente bloccato la nostra vita. È da qui che dobbiamo ripartire: da questa consapevolezza. Se ci accorgiamo di essere fermi non dobbiamo dimenticare che il passaggio di Gesù ha come scopo proprio la nostra liberazione.
Lo dice bene il Vangelo: <<Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo>>. Che cos’è la guarigione se non la vita che riparte? Che cosa significa incontrare la buona notizia del Vangelo se non incontrare un modo nuovo di vivere ciò che invece ci ha condannato? Penso a cose molto concrete: una ferita, la perdita di una persona cara, una mancanza, un’ingiustizia. Tutte queste cose solitamente bloccano la nostra vita.
Il Vangelo deve poter incontrare ciascuno di questi eventi e trasformarli nel motivo fondamentale per cui decidiamo qualcosa di diverso, di grande, di nuovo.
Il regno dei cieli è vicino.