Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 3 Gennaio 2020

Gesù Cristo, “mistero di ricapitolazione”

Oggi, seguendo i Padri della Chiesa, possiamo applicare l’immagine della stalla al cosmo, ferito e deformato dal peccato. Gesù, la cui persona è “mistero di ricapitolazione”, non riabilita un palazzo qualunque. Egli è venuto a restituire alla creazione la sua bellezza e la sua dignità: per questo gli angeli “saltano” di giubilo.

La terra viene ripristinata perché si apre a Dio, e riceve di nuovo la sua vera luce. E in sintonia, fra la volontà umana e quella divina, riacquista la sua dignità autentica. Il Natale è la festa della creazione rinnovata (“ricapitolata”, riordinata verso Dio). Il canto degli angeli nella Notte santa si comprende a partire da questo contesto: si tratta dell’espressione di gioia poiché, l’alto e il basso, cielo e terra si ritrovano nuovamente uniti, perché l’uomo si è unito di nuovo a Dio.

Gesù, grazie a Te, adesso gli angeli e gli uomini cantano insieme e, in questo modo, la bellezza del cosmo viene manifestata nella bellezza del canto di lode.


Fonte: evangeli.net

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Ecco l’agnello di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1, 29-34 In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». Parola del Signore

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