Il Vangelo del giorno, 31 Dicembre 2019 – Gv 1, 1-18

Santo Stefano

  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: S. Silvestro I; S. Caterina Labouré
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
  • Letture del giorno: 1 Gv 2, 18-21; Sal 95; Gv 1, 1-18
  • Calendario Liturgico di Dicembre

Leggi il brano del Vangelo odierno

Gv 1, 1-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Il Verbo eterno in mezzo a noi.

San Giovanni si rivolge in modo appassionato ai fedeli perché consìderino la propria situazione e pènsino alla propria salvezza. Due sono i motivi che spingono alla vigilanza nell’attesa della venuta del Signore: l’ultima ora che è giunta, vale a dire: l’approssimarsi della fine della nostra vita, considerando anche l’ultima tappa del piano di salvezza; e l’opera degli anticristi che vogliono approfittare del tempo che rimane, per deviare e corrompere. Un primo pensiero: Siamo alla fine dell’anno… il tempo cammina, corre, precìpita… prepariamoci per l’incontro con il Signore. Viviamo questo tempo nella fedeltà ai nostri impegni.

L’apostolo con tanta amarezza deve costatare che molti hanno deviato… Occorre sincerità di fede che si fonda non su interessi o valorizzazioni umane, ma solo sulla parola di vita. Il prologo del vangelo di Giovanni ci immette nelle infinite realtà di Dio. E’ un invito a chiudere gli occhi e tuffarci nella sua eternità, nella contemplazione del suo Verbo che si fa carne, prende dimora fra la sua gente… capita però che questa sua gente non lo accoglie, nonostante la testimonianza di Giovanni.

E’ un profondissimo testo teologico che va letto adagio, meditato con umiltà, pregato con viva fede per immergerci nei segreti della vita divina e nel suo progetto di amore per l’umanità.

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