All’apparenza, questo vangelo ci propone due quadretti di due vite che si incontrano: una vita in cammino verso il tramonto, quella della profetessa Anna; e una vita nascente, quella del bambino portato dai suoi genitori.
Ma in profondità c’è molto di più. Quel bambino è ‘l’Antico dei giorni”, è l’Eterno, e quella donna anziana è stata custodita nella giovinezza dall’ attesa del suo Dio, suo Salvatore. Sì, Anna è una maestra di attesa. Anna ha vissuto la nuzialità umana, ma da quella è risalita alla nuzialità che tutti siamo chiamati a vivere: la nuzialità divina.
E all’arrivo del Salvatore sembra più una giovane anima sposa pronta a accogliere il grido di giubilo: «Ecco lo Sposo, uscitegli incontro». Verso la fine di quest’anno, questo vangelo vi invita a non invecchiare, ma a crescere nell’attesa e nell’annuncio della speranza del Salvatore.
Sembra innaturale perché tutto dice l’opposto, ma Anna ci dona una chiave: l’assiduità nella preghiera.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.