Un piccolo e simpatico quadro maschilista ci avvicina all’ormai imminente Natale. Giovanni deve essere circonciso, è il momento del dono della vita al Dio di Israele ma la scelta del nome è prerogativa maschile, alla donne il compito di figliare e crescere, le cose serie le fanno gli uomini.
E la scelta del nome non ha nulla a che vedere con la volontà divina ma con il clan, con i famigliari, con il rispetto per gli anziani e gli avi. Tutto salta, tutto esplode, la botte vecchia non è in grado di contenere il vino nuovo del vangelo. La donne parlano e si impongono (!), al centro della scelta del nome vi è la volontà di Dio e la prospettiva generale non è più l’angusto spazio del clan ma la visione del Regno di Dio da annunciare e rendere presente.
Giovanni è il suo nome, questo aveva detto l’angelo, questo sarà. Finalmente Zaccaria obbedisce, esce fuori dal suo personaggio rassegnato e goffo, impacciato e sconclusionato. Ora ha capito e, nonostante l’esitazione avuta al momento dell’annuncio, dinanzi ad un piuttosto insofferente Gabriele, è disposto a cedere le armi.
E noi, quando ci decideremo a fare la volontà di Dio?