Il commento alle letture del 22 Dicembre 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù
DOMENICA 22 DICEMBRE (Mt 1,18-24)
L’incarnazione del Figlio dell’Altissimo è opera del Padre e del Verbo e dello Spirito Santo, ma anche opera della Vergine Maria e di Giuseppe. Dio, nello Spirito Santo, dona il Figlio suo. Maria, nello Spirito Santo, dona tutto il suo corpo e la sua vita. Anche Giuseppe, nello Spirito Santo, dona il suo cuore, la sua mente, la sua volontà, la sua vita. Quanto è avvenuto per la nascita alla terra di Cristo Salvatore, deve avvenire per la nascita in ogni cuore di Gesù Signore. Oggi Gesù nasce in un cuore, se gli Apostoli del Signore portano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo nel loro cuore. Il Padre, nello Spirito Santo, deve dare agli uomini il suo Figlio Incarnato per la loro salvezza. Lo Spirito Santo deve convincere e attrarre gli uomini a lasciarsi fare nuove creature in Cristo Gesù. Il Figlio deve accrescere il suo corpo con l’aggiunta di sempre nuove creature, rigenerate, santificate, rese partecipi della divina natura nelle acque del Battesimo. Se l’Apostolo di Cristo Signore e il discepolo o il ministro della Parola che annunzia il Vangelo è privo di Spirito Santo, questo grande mistero non si compie. Non può avere Dio Padre e il Figlio suo nel cuore chi non ha lo Spirito Santo. Ma neanche la Parola che convince, attrae e converte potrà abitare in un cuore privo dello Spirito di Dio. Il discepolo di Gesù è chiamato ad abitare nel seno del Padre come Gesù Signore. È questo seno la casa della sua missione evangelizzatrice e salvatrice.
Giuseppe abita nel seno della grande giustizia. La sua è una giustizia capace di pensare il bene più grande per la Vergine Maria. Ma Dio non vuole che Giuseppe viva questa giustizia. Se è buona per la Vergine Maria, non è buona per il Figlio suo, che deve nascere come vero figlio di Davide e non solo come discendenza di Abramo. In Gesù si devono compiere sia le promesse fatte dal Signore ad Abramo, ma anche quelle fatte a Davide. Giuseppe non conosce il mistero del Bambino che Maria porta in grembo. Lo conosce però il Padre e Questi manda il suo Angelo a svelarlo, perché Giuseppe lo accolga e viva la giustizia perfetta dalla perfezione del mistero. Oggi tutti noi stiamo cadendo in questa tentazione: vogliamo vivere una giustizia ma nell’ignoranza del mistero dell’uomo, chiamato a nascere in Cristo Gesù. L’Apostolo del Signore è il vero Angelo del Signore che deve recarsi presso ogni uomo, manifestargli il suo mistero, invitarlo ad accoglierlo, per divenire mistero nel mistero. Se l’Angelo del Signore si separa lui stesso dal mistero, quale rivelazione potrà mai fare agli uomini? Un Angelo senza mistero ha una parola senza mistero ed una missione senza mistero.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Qual è la giustizia perfetta per ogni uomo? La realizzazione nella sua vita del mistero che Dio ha scritto per lui. A questo mistero non si accede per ragionamento umano e neanche per logica di giustizia purissima. Si giunge solo per rivelazione. Ma nessun uomo può rivelare ad un altro uomo il suo mistero. Solo l’Angelo del Signore può. Chi sono oggi gli Angeli di Dio che devono rivelare ad ogni uomo il mistero scritto per essi dal loro Creatore e Dio? Solo gli Apostoli di Cristo Gesù, se però essi vivono la giustizia della successione apostolica e la carità della comunione gerarchica. In ascolto e in obbedienza agli Apostoli di Gesù, sono tutti i ministri della Parola e i testimoni di essa. Più l’Apostolo abiterà nel seno di Cristo, seno del Padre, e più la sua missione sarà ricca di frutti di conversione e di salvezza. Ogni uomo conoscerà il suo mistero.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate apostoli e discepoli ad abitare nel seno del Padre.