fra Mario Berišić – Commento al Vangelo del 19 Dicembre 2019

«Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni». L’angelo Gabriele annuncia una cosa bellissima a Zaccaria, e lo ricorda che le sue preghiere sono esaudite da Dio. Finalmente è arrivato il momento in cui l’attesa di una grazia terminerà!

Però, nel vangelo, in nessuno dei quattro c’e scritto che Zaccaria è entrato per pregare Dio per una grazia, la toccata la sorte e doveva fare ciò che era riservato solo ai sacerdoti del tempio, di offrire incenso al Signore e basta. Questo ci dice che il Signore conosce già ogni nostro desiderio, ogni aspettativa senza che noi lo diciamo. Però, molte volte attesa di una grazia ci fa impazienti, senza desiderio di rimanere decisi nella fede, ci abituiamo a quello che c’è solo sulla superficie senza il desiderio di andare in profondità, e quando arriva momento che Dio ritiene giusto, non siamo più capaci di riconoscere l’intervento di Dio, chiediamo addirittura il segno.

Anche Zaccaria ha smesso di credere che potrà avere un discendente, che era molto importante per un Ebreo, ormai veniva davanti a Dio solo perché lo tocca, forse non vuole chiedere più nessuna grazie, siccome Dio non ha risposto già a quella preghiera più importante per la sua vita. Chi può dire che almeno una volta nella vita non ha sperimentato il silenzio del Signore, che il Signore non ha esaudito subito le sue preghiere? Chi può dire che aspettando qualcosa da Dio non ha perso pazienza, e per conseguenza non poteva più credere che Dio vuole anche ciò che noi desideriamo? Dio vuole ciò che noi vogliamo, ma solo Lui sa in che modo e quando! Impariamo dal esempio di Zaccaria e chiediamo la grazia di aver fiducia sempre in Dio, anche quando pensiamo che Dio non ci risponde.

Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap


La nascita di Giovanni Battista è annunciata dall’angelo.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 1, 5-25 Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini». Parola del Signore

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