Enzo Bianchi – Quei facili lamenti sul silenzio di Dio

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Nella mia bisaccia depongo sovente riflessioni sul silenzio, perchรฉ รจ un tema intrigante, che va sempre esplorato in vista della qualitร  della nostra convivenza umana. Tra le numerose accezioni del silenzio stesso ve nโ€™รจ una che ai nostri giorni รจ chiamata in causa con eccessiva facilitร : il silenzio di Dio. Quante volte si ascoltano lamentele che paiono accuse scagliate verso il cielo: โ€œDio non mi parla, non mi dice nulla!โ€โ€ฆ Parole pronunciate spesso non da grandi figure spirituali, avanzate negli anni, la cui lunga esperienza di preghiera puรฒ aver conosciuto anche la โ€œnotte oscuraโ€ dellโ€™assenza di Dio, bensรฌ da giovani o da comuni credenti che paiono quasi giustificare cosรฌ la loro mancanza di fede. รˆ diventato un vezzo chiedersi โ€œdovโ€™รจ Dio?โ€ ogni volta che siamo scossi da qualche evento, oppure imputargli un silenzio colpevole nel dipanarsi della storia, cosรฌ come nelle nostre vicende personali.

In realtร , il โ€œsilenzio di Dioโ€ รจ unโ€™espressione biblica che le Scritture mettono in bocca a uomini e donne in preghiera. Questo suggerisce che il Dio silente non รจ tanto un argomento di discussione, quanto piuttosto lโ€™interrogativo che sorge al culmine di un cammino di sofferenza: quando si รจ colti dal dolore, dallโ€™oppressione, dallโ€™ingiustizia che uccide, e non vi รจ nessun essere umano che ascolti o venga in aiuto, allora il credente chiama Dio e, se nulla cambia, lo supplica accoratamente: โ€œO Dio, non restare muto, non startene in silenzio!โ€ (Sal 83,2); โ€œDio della mia lode, esci dal silenzio!โ€ (Sal 109,1); โ€œSe tu resti muto, io sono come chi scende nella fossaโ€ (Sal 28,1).

Chi prega cosรฌ non pretende di forzare Dio, ma supplica che qualcosa cambi nella propria situazione, che vi sia un mutamento nella realtร  circostante e un cambiamento in sรฉ: si puรฒ anche vivere un cammino di sofferenza e non denunciare il silenzio di Dio, ma questo รจ possibile solo se si giunge a capire che quella via ha un senso. Lo stesso Gesรน nella sua estrema derelizione sulla croce si รจ rivolto a Dio chiedendogli: โ€œDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?โ€, intonando cosรฌ il salmo 22, il canto del giusto perseguitato a morte. Ma proprio in quel salmo, dopo il lamento, quando tutto sembra finito, la voce dellโ€™orante si leva ad esclamare: โ€œTu mi hai risposto!โ€ (Sal 22,22).

Ora, queste invocazioni dei salmisti, queste suppliche a Dio perchรฉ cessi di starsene in silenzio vanno comprese con intelligenza:รจ Dio che fa silenzio o non piuttosto il credente, lโ€™orante, il popolo che non ascolta? Non siamo forse noi a essere incapaci di cogliere la parola di Dio, pronunciata magari in altro modo, attraverso eventi e vicende inattese? E perchรฉ non cogliere che Dio puรฒ parlare anche nel silenzio, attraverso la sua โ€œvoce di silenzio sottileโ€ (1Re 19,12)? Il silenzio puรฒ infatti essere una modalitร  altra del suo linguaggio, accanto a quella della parola pronunciata e della parola-evento che si realizza. Non dovremmo dimenticare un testo biblico molto illuminante al riguardo, che un tempo risuonava come antifona dโ€™introito nella messa della notte di Natale: โ€œMentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose โ€ฆ dallโ€™alto dei cieli la tua parola onnipotente si lanciรฒ dal trono regaleโ€ (Sap 18,14-15). Mistero di parola e silenzio in Dioโ€ฆ

Sรฌ, Dio รจ in veritร  silenzio e parola: non silenzio muto e sordo, ma silenzio che รจ un modo di comunicare altro rispetto alla parola, un modo che in determinate circostanze puรฒ rivelarsi piรน eloquente di qualsiasi discorso. La parola di Dio resta inscritta nel suo grande silenzio e in esso trova la propria origine e leggibilitร : da parte nostra, dobbiamo ascoltare lโ€™uno e lโ€™altra, perchรฉ entrambi sono presenza di Dio, di quel Dio che non puรฒ non essere presenza, perchรฉ come tale si รจ sempre manifestato. Sappiamo che la tentazione dellโ€™ateismo, della โ€œnientitร โ€ รจ costantemente in agguato anche, e forse soprattutto, per gli uomini e le donne di preghiera, per i contemplativi che vivono nella fede e nella salda adesione al Signore: anche loro possono giungere a lamentarsi del silenzio di Dio. Ma proprio essi ci testimoniano che non per questo la presenza โ€œelusivaโ€ di Dio (cf. Is 45,15) viene meno: Dio รจ sempre presente allโ€™essere umano, da lui creato a propria immagine (cf. Gen 1,26-27) e da lui amato fino allโ€™estremo (cf. Es 34,6; Gv 13,1).

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Quando dunque incolpiamo Dio di mutismo, quando attribuiamo a lui il vuoto del nostro cuore, รจ perchรฉ in realtร  siamo noi incapaci di ascoltarlo, perchรฉ pretendiamo da lui una parola che sia a nostra immagine e somiglianza.

Articolo pubblicato su Jesus – La Bisaccia del mendicante – novembre 2019

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