PADRE GIANCARLO BRUNIĀ – PARROCCHIA SANTI FIORENTINI – 27 NOVEMBRE 2019
Eucarestia āFonte e culmineā della Vita della Chiesa:
La Chiesa che genera lāEucarestia ĆØ generata dallāEucarestia.
Di seguito il link al file Word e la trascrizione dell’incontro.
LA LITURGIA
Dove collochiamo la liturgia nella esperienza della vita cristiana?
La vita cristiana intesa come esperienza del Cristianesimo, puĆ² essere riassunta in tre parole: ANNUNCIO, PREGHIERA, TESTIMONIANZA cioĆØ vita. Tutte e tre insieme.
Ā Lāesperienza, cosƬ come trattata dalla Bibbia, consiste in questo: lāamore di Dio incondizionato in GesĆ¹ Cristo. Questo ĆØ il Cristianesimo: Dio in GesĆ¹ Cristo si rivela come amore incondizionato allāuomo. Buono e cattivo, giusto e ingiusto, ebreo, greco, latino, bianco, nero, di ogni cultura e di ogni latitudine. Eā il Padre di tutti.
Questo evento, lāamore di Dio in GesĆ¹ Cristo per tutti, in maniera libera gratuita, incondizionata, questo ANNUNCIO (1Ā° aspetto) ĆØ un annuncio che poi viene PREGATO. Dinanzi al fatto che Dio ci ama cosƬ la nostra prima risposta ĆØ il GRAZIE e il grazie ĆØ la PREGHIERA. LāEucarestia ĆØ ārendimento di grazieā: rendiamo grazie perchĆ© Dio in GesĆ¹ ci ama al punto da perdonarci, al punto dal parlarci (la liturgia del perdono, la liturgia della parola), al punto da continuare a spezzarsi per noi (prese il pane e lo spezzĆ²). Dinanzi a questo amore di Dio per noi, la nostra prima risposta ĆØ GRAZIE: dopo che alla messa abbiamo ricevuto il perdono cantiamo il GLORIA. Dopo che abbiamo ascoltato la prima lettura diciamo āRENDIAMO GRAZIE A DIOā, dopo che abbiamo ascoltato il Vangelo rispondiamo ālode a te o Cristoā. Prima di spezzare il pane ārendiamo grazie a Dioā.
Lāesperienza cristiana ĆØ questa: in principio cāĆØ lāamore incondizionato di Dio, in mezzo cāĆØ il ringraziamento a Dio, a conclusione cāĆØ il vivere alla luce dellāamore di Dio, āamate gli altri come io ho amato voiā.
Guardiamo lāesperienza cristiana partendo dallā esperienza ebraica riportando un detto di Simeone il Giusto, un sommo sacerdote di Gerusalemme del III sec o II sec a. C: āil mondo poggia su tre colonne: lo studio dellāatorĆ , cioĆØ della legge, la avodĆ , cioĆØ il culto e la preghiera, e le opere di misericordiaā.
Eā stato poi ripreso dalla tradizione cristiana in questa triade: FEDE, la legge del credere, PREGHIERA, la legge del pregare, PRATICA, la legge del vivere.
Allora dobbiamo chiederci: LA PREGHIERA, LA LITURGIA, DOVE STA? Sta in mezzo fra lāascolto della ābuona notiziaā e il vissuto della ābuona notiziaā.
- In principio vi ĆØ LāASCOLTO, lāascolto della ābuona notiziaā, la vita ha un senso quando ĆØ vita amata dal Padre per il Figlio nello Spirito, resa vita capace di amare. Questo ĆØ il punto di partenza.
- Questa Fede che Dio in GesĆ¹ ci ama, questa fede diventa una FEDE PREGATA, lo ringrazio e lo lodo,
- poi diventa una FEDE VISSUTA.
- Questo ĆØ importante perchĆ© il solo credere, senza ringraziare, il lodare, invocare e intercedere, il solo credere senza preghiera e senza testimonianza nella vita, riduce il Cristianesimo a dottrina, a semplice conoscenza.
- Il ridurre il Cristianesimo a sola preghiera senza conoscenza, a solo liturgia, senza conoscenza e senza pratica, ĆØ ridurlo a magia. I riti diventano riti magici.
- Il ridurre il Cristianesimo a solo comportamento, senza preghiera e senza fede, lo riduce a una filosofia di comportamento pratico.
Allora la nostra esperienza cristiana poggia su questi tre elementi: IL SIā ALLA PAROLA ASCOLTATA, IL SIā A RINGRAZIARE PER QUESTA PAROLA ASCOLTATA, IL SIā A METTERE IN PRATICA LA PAROLA ASCOLTATA.
Dobbiamo far armonizzare queste cose: LA PAROLA ASCOLTATA, LA PAROLA PREGATA, LA PAROLA VISSUTA.
Allora la liturgia sta in mezzo. Anche la domenica quando si va in chiesa: āvenite, ascoltate, ringraziate, andate, andate a vivere nella piazza, nella compagnia degli uomini quello che avete celebrato e ascoltatoā.
Eā importante capire cosa ĆØ questo momento della liturgia, capirne la struttura e le dimensioni costitutive: cosa costituisce il momento rituale? Quando facciamo un battesimo, celebriamo un matrimonio, quando celebriamo lāeucarestia. CosāĆØ la liturgia?
La parola liturgia vuol dire AZIONE DI POPOLO, infatti la facciamo insieme.
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA LITURGIA SONO 3:
- LA LITURGIA Eā UN EVENTO CHE CELEBRA UNA STORIA: nella liturgia celebriamo la storia della Salvezza, dal suo inizio alla sua consumazione. La liturgia ĆØ la celebrazione ringraziata e lodata della storia dellāamore di Dio per lāumanitĆ . Questa storia di amore ĆØ esemplificata nella storia di amore di Dio per Israele (Antico Testamento, prima lettura), nella celebrazione della storia di amore di Dio per lāumanitĆ intera, amore espresso nellāamore verso la rappresentanza dellāumanitĆ che ĆØ la Chiesa. La liturgia ĆØ il momento in cui celebriamo una storia. Il come Dio ha amato Israele, il come Dio ha amato lāumanitĆ e il come Dio ama la Chiesa.
Nel Battesimo, la ama al punto da immergere quella creatura e in quella creatura Dio ama in GesĆ¹ lāumanitĆ al punto tale da immergerla nel suo amore. Ti battezzo vuol dire āTi immergo nellāamore del Padreā, āti sommergo, nella grazia del Figlioā: il Padre ti ama e nel Figlio ti fa grazia. Immerso nella comunione dello Spirito Santo. Allora accade che in quellāatto di celebrazione, in quellāatto di popolo che ĆØ il battesimo, la comunitĆ celebra la passione dāamore del Padre verso quella creatura sin dal concepimento. Il Padre ama quella creatura e il battesimo rivela e immerge in questo amore: piccola creatura sappi che sei unāamata dal Padre, sei una creatura graziata dal Figlio, sei una creatura resa capace dallo Spirito di comunione, quindi sei resa una figlia amata, inviata alla terra per amarla, amata per sempre. Eā il dono che i genitori e la comunitĆ fanno al piccolo. I genitori che hanno deciso di dare al mondo un figlio, non gli hanno chiesto prima il permesso, per cui il figlio ĆØ un evento di amore che precede il suo sƬ e il suo no a quellā evento di amore. I genitori lo immergono in ciĆ² che loro credono, in questo evento di amore. Eā un gesto fatto da tutta la comunitĆ . Ecco allora che cosa narra la liturgia eucaristica: il suo culmine ĆØ āprese il pane e lo spezzĆ²ā¦ā, la comunitĆ insieme celebra un evento storico, che ĆØ quello della crocifissione di GesĆ¹, ma questa ĆØ il culmine dellāamore di Dio per lāuomo. Ti ho amato fino a morirne. Tu mi hai ferito a morte, io in cambio ti consegno il bacio del mio amore. Questo ĆØ il Cristianesimo: scandalo e follia. Quindi nella liturgia noi celebriamo storia. La storia della passione dāamore del Padre per il Figlio nello Spirito. Quindi quando ci chiedono dove andiamo: vado a messa, vado a cena invitato dal mio Signore. Cosa fate a cena? La prima cosa che facciamo ĆØ ricordiamo le meraviglie che Dio ha fatto per noi: ha liberato i miei padri dalla schiavitĆ¹, mi ha amato fino a morirne, ci ha amati fino a risorgere per noi. Quindi la domenica si va a celebrare insieme lāamore di Dio per noi, che ĆØ un amore concretizzato in fatti storici. Lo leggiamo in tutta la Bibbia: lāEsodo, i Profeti sono un dono dellāamore di Dio, come i Sapienzali, i Sapienti. La pienezza ĆØ GesĆ¹ Cristo. Ci prendiamo del tempo per ricordare come ci ha amati e come ci ama, āfate questo in memoria di meā: quando facciamo questo noi lo annunciamo. Capire la liturgia ĆØ capire il Cristianesimo. Quindi la materia della celebrazione della liturgia ĆØ la storia dellāamore di Dio per noi
- La LITURGIA HA POI UNA COMPONENTE COMUNITARIA: il soggetto celebrante ĆØ sempre il NOI ASSEMBLEARE. Notiamo come dopo la consacrazione le preghiere sono tutte al plurale, ānoi facciamo memoriaā, ānoi ti preghiamoā. La liturgia ĆØ il NOI COMUNITARIO, il noi assembleare, che celebra, la domenica ad esempio, il perdono di Dio, la Parola di Dio, il gesto grande di Dio che ĆØ lo spezzare il pane, il comunicarsi di Dio, ĆØ amore. Ed ĆØ una celebrazione comunitaria, fatta da quella puntuale comunitĆ , in quel luogo, in quel tempo. Quando ci raduniamo per la liturgia lo facciamo in un preciso luogo e in un preciso tempo, come ASSEMBLEA CONVOCATA. Con una precisazione: in quel frammento che siamo noi quando celebriamo, in noi cāĆØ il TUTTO. Qual ĆØ il numero canonico? ādove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarĆ² con loroā¦ā. Dunque basta essere in due o tre e in ogni caso anche quei due o tre rappresentano tutto il luogo, quei pochi rappresentano tutte le chiese, rappresentano tutta lāumanitĆ , tutto il Creato. E cāĆØ anche la chiesa celeste. La piccola comunitĆ ĆØ il frammento del tutto.
Quando sentiamo dire che oggi non si prega piĆ¹, fermiamoci e chiediamoci: oggi in questo luogo, ogni domenica in questo luogo, cāĆØ chi dice un Padre Nostro, cāĆØ chi partecipa la domenica a una celebrazione? Ecco se cāĆØ almeno qualcuno, vuol dire che hanno pregato tutti. Avere questa coscienza ĆØ riscoprire qui la nostra cattolicitĆ che vuol dire universalitĆ . Allora leggiamoci come il riassunto di tutta lāumanitĆ e di tutta la Creazione. Non cāĆØ creatura umana e non cāĆØ fiore che non abbia pregato quando noi diciamo GRAZIE, quando diciamo LODE A TE, ABBI PIETAā DI NOI. Siamo il FRAMMENTO ORANTE DEL TUTTO. Oggi non voglio privare lāumanitĆ , non voglio privare la mia cittĆ , del grazie, di lode e dellāāabbi pietĆ di noiā. In questo modo diventiamo cosmici, universali. Ci ĆØ mai venuto in mente che il nostro corpo ĆØ la sintesi del mondo? Che il nostro cuore ĆØ il cuore del mondo? E quando prega, prega a nome di tutto il mondo? Ecco allora questa dimensione comunitaria che deve risvegliare la coscienza. Il problema oggi ĆØ che in tutta mitezza e umiltĆ dobbiamo capire che quando si va alla liturgia, si va a compiere insieme unāopera comunitaria, INSIEME, una sola voce e un solo cuore. Siamo lƬ a ringraziare Dio per le sue opere, a lodarlo e a invocare pietĆ , tutti insieme. Eā importante capire le scritture e capire quello che stiamo celebrando, capire i segni come i colori della liturgia e il significato di tutte le parti della chiesa come lāambone, lāaltare, il fonte battesimale che di solito ĆØ allāingresso: si parte dal fonte battesimale e si va insieme allāaltare della celebrazione. Il fonte battesimale ci dice āfigli, a tavolaā. Quindi capire quello che stiamo facendo.
LƬ avviene il grande evento: Dio ci ama da perdonarci, Dio ci ama da illuminarci, Dio ci ama da raccontarci, da annunciarci che ci ama fino a spezzarsi per noi e versare il sangue per noi, fino a risorgere per noi. La comunitĆ celebra questo. Perdere la liturgia significa perdere la memoria del Cristianesimo. CELEBRAZIONE COMUNITARIA DI UNA STORIA DI AMORE CHE Eā ANCHE STORIA MISTERICA, MISTERO, cioĆØ ciĆ² che ĆØ segreto viene svelato e viene donato.
- LITURGIA COME EVENTO MISTERICO: ciĆ² che ĆØ segreto viene svelato e viene donato: celebro lāamore di Dio e insieme un amore che viene donato. Nella liturgia del perdono, il perdono viene donato. Nella liturgia della Parola, la luce che emana dalla Parola viene donata. Nella liturgia propriamente eucaristica dello spezzare il pane quellāamore viene donato.
Ā In quella comunione che faccio, il Tu che mi ama viene accolto nel mio profondo e mi trasforma nel cuore. La liturgia ĆØ unāopera di illuminazione e di trasformazione. A voler dire, rimanendo legati allāeucarestia: diventa simile a colui che mangi, diventa un perdonato che sa perdonare, un illuminato che sa illuminare, un amato che sa amare fino alla dedizione incondizionata di sĆ©. Noi diciamo grazie e Lui ci dice āandateā e vivete questo nella compagnia degli uomini. Siate ālāaltrimentiā nella storia, siate diversi, non omologatevi alla mentalitĆ di questo mondo. Siate liberi, perchĆ© la veritĆ vi farĆ liberi, liberi di perdonare, liberi di dire parole di sapienza, liberi di amare, liberi dal dare alla morte lāultima parola. Ecco allora il legame: EVENTO-RINGRAZIAMENTO-VITA. Eā qui che nella liturgia accade questo fenomeno: LāACQUA ATTESA DIVENTA ACQUA PRESENTE E DONATA. LāACQUA ATTESA, NELLA NOSTRA ESPERIENZA CRISTIANA, Ć IL CRISTO E DIVENTA POI ACQUA VENUTA NEL SUO TEMPO STORICO E DIVENTA ACQUA CHE CONTINUA A VENIRE, A DISSETARE IL NOSTRO BISOGNO DI PERDONO, DI SAPIENZA, DI AMORE, DI VITA E VIENE NASCOSTO NELLA LITURGIA.
CāĆØ il LEGGIO, CāEā LāALTARE, CāEā LāICONA: questi tre elementi vanno messi insieme: lāortodossia insiste sullā icona, il protestantesimo insiste sul leggio, il cattolicesimo insiste sullāaltare, ma in realtĆ i tre momenti vanno messi insieme: LāACQUA ATTESA Eā LāACQUA VISTA CON GLI OCCHI (ICONA), LāACQUA VISTA CON GLI OCCHI Eā LāACQUA ASCOLTATA CON LāORECCHIO (IL LEGGIO), LāACQUA VISTA E ASCOLTATA Eā LāACQUA BEVUTA, MANGIATA (LāEUCARESTIA).
Il Cristo atteso nella celebrazione eucaristica viene, si fa vedere in unāicona, si fa ascoltare in una pagina, si fa mangiare in un pezzo di pane, si fa bere in un calice di vino, VIENE.
La COMUNITAā Eā IL LUOGO CHE ACCOGLIE IL VENIENTE, nella liturgia. Quindi noi ANDIAMO A CENA PERCHEā UN AMICO CHE VIENE DA LONTANO CI HA INVITATO. Si chiama GesĆ¹ il Risorto, viene nascosto in unāicona, in una pagina, in un pezzo di pane. Si consegna alla nostra vista, al nostro udito, alla nostra bocca, al nostro cuore. La comunitĆ ĆØ quella porzione di umanitĆ che in un quartiere, in una cittĆ , ĆØ quella porzione dellāaccoglienza del veniente, che viene a trasformare la nostra mente, il nostro cuore, la nostra vita.
Questo riguarda tutti i problemi che abbiamo nella societĆ : riguardo al problema della immigrazione, ĆØ assurdo dire sto con o contro Salvini, DOBBIAMO STARE CON IL VANGELO. Allora bisogna conoscere il Vangelo: io nella vita umana devo essere testimone del pensiero di GesĆ¹, del sentimento di GesĆ¹ e del suo comportamento. Nel mezzo allāindividualismo sfrenato, dove lāaltro non ĆØ piĆ¹ visto, noi siamo quelli invitati a essere fratelli e sorelle che vedono lāaltro a partire dai piĆ¹ bisognosi.
Eā qui che dovremmo riscoprire la preghiera di intercessione, che poi diventa aiuto. Nei primi secoli del Cristianesimo cāerano dei padri che si raccomandavano di non pregare mai per i malati, per i poveri, per i peccatori del vostro quartiere. PerchĆ©?? PerchĆ© se preghiamo Dio ci prende sul serio e decide di intervenire, ma sappiamo attraverso chi? Attraverso di noi!!
Ecco che la liturgia sveglia anche la coscienza āero povero, ero affamatoā¦e mi avete visitato e ospitatoā¦ā Ecco come nasce la comunitĆ . Nasce la comunitĆ in quel luogo ad esempio dalla celebrazione eucaristica nasce la comunitĆ il cui nome ĆØ ālāinsieme dei perdonati che sanno perdonareā. Dei sapienti che sanno vivere con sapienza, degli amati che sanno amare, della gente che spera la resurrezione e che questo poi lo traducono in pratica stando attenti a quello che era lāideale delle comunitĆ cristiane primitive: fra di loro non cāerano miseri, sapevano vedere i bisogni e la loro gioia era che nel posto dove vivevano potessero contribuire a che la parola della sapienza e la parola del pane pane, non mancasse dalla tavola degli uomini.
ECCO ALLORA che LāACQUA ATTESA VIENE E TRASFORMA.
Se leggiamo attentamente i testi liturgici ci rendiamo conto che hanno proprio questa struttura. Il Padre per mezzo del Figlio dona lo Spirito e lo Spirito genera la comunitĆ conforme alla TrinitĆ , ecco lāicona della TrinitĆ : unita e distinta nellāamore e nella reciprocitĆ , unita nello stesso dire Padre, Figlio, Spirito Santo, unita nel comandamento dellāamore, nella speranza della vita eterna. LāunitĆ di Fede: il Padre, il Figlio e lo Spirito ci amano, lāunitĆ di caritĆ ci dicono āamatevi come noi vi amiamoā, LāUNITAā DI SPERANZA, la vita eterna.
Ecco il nostro āaltrimentiā nella compagnia degli uomini. Non priviamoli di questo. Eā la liturgia che ci ricorda questo e che crea questo.
Per cui LA LITURGIA Ć IL CULMINE DELLA VITA CRISTIANA, il Padre per il Figlio nello Spirito creano lāumanitĆ conforme alla TrinitĆ , unita e distinta nellāamore che ĆØ anche la fonte della vita cristiana. Cosa accade allora quando andiamo alla liturgia? RISALIAMO ALLE SORGENTI, LA LITURGIA Ć UN MOMENTO IN CUI AVVIENE LāINCONTRO: il Padre per il Figlio nello Spirito fa il suo tragitto e si rende presente, come perdono, come parola, come pane, come vita. Noi facciamo il nostro tragitto e ci rendiamo presenti a bere e mangiare perdono, parola, amore e vita.
Quindi dobbiamo scoprire anche il linguaggio: a chi incontriamo possiamo dire che andiamo a mangiare amore. Se ci prendono per matti ĆØ buon segno.
Eā la fonte, andiamo alla sorgente della nostra illuminazione e della nostra trasfigurazione.
La celebrazione ha il suo grande momento della domenica, il giorno della festa, il giorno della gioia, in cui lāotium finalmente prevale sul negotium. Anticamente pensare allāāotiumā voleva dire che la vita non ĆØ solo ānegotiumā, non ĆØ solo affari, si deve capire che cāĆØ una interruzione da fare. A un certo punto smetto di fare i miei affari e entro nellāambito del riposo, del gratuito, in cui fratelli e sorelle escono dai loro affari e si ritrovano insieme, liberamente, gratuitamente e gioiosamente, per far memoria di ciĆ² che conta, per celebrare ciĆ² che conta e per annunciare ciĆ² che conta. Il permanente ĆØ lāessere figli amati da sempre, per sempre.
Ma anche il nostro ānegotiumā sia un fatto dāamore: se dobbiamo costruire un ponte facciamolo con amore, con i materiali giusti e controlliamo bene. CioĆØ tutto questo ha a che fare con la nostra vita sociale, per cui qualunque cosa facciamo di lavoro portiamoci lāamore e stiamo sempre attenti ai piĆ¹ bisognosi.
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Lāotium dunque ĆØ il momento in cui facciamo memoria di quello che ha da dirci, per annunciare ciĆ² che ci dice e vivere alla luce della sua parola: si va alla fonte, si beve e si ritorna alla piazza, settimanalmente.
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E vivendo poi bene anche LāANNO LITURGICO. Allora questa storia dāamore che celebriamo, la liturgia ĆØ la Bibbia celebrata, la leggo anche. Come leggiamo la nostra vita e i nostri amori, la leggiamo.
In ogni storia cāĆØ il tempo per lāattesa, LāAVVENTO. Chi aspettiamo? Il tempo liturgico dellāavvento ci pone queste domande, chi aspettiamo?? Aspettiamo Colui che ĆØ venuto nella debolezza della carne, lo aspettiamo come veniente oggi, nascosto in una pagina, in una icona, in un pane, nel volto di un povero. Aspetto un amico che ĆØ giĆ venuto e che continua a venire e aspetto di vedere il suo volto faccia a faccia.
La domanda che dobbiamo farci: aspettiamo ancora qualcuno? Qualcosa? Quando in una casa non si aspetta piĆ¹ nessuno, in quella casa subentra il disordine. Quando in una chiesa, in una comunitĆ non si aspetta piĆ¹ nessuno nasce il disordine, facciamo le cose tanto per farle.
Chi aspettiamo?? Il Natale ci dice che quello che aspettavamo e che chiamiamo Dio, viene a noi nella forma di un bambino, in maniera che nessuno abbia paura. PuĆ² far paura un bambino appena nato?
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Nel tempo di QUARESIMA a che tempo ci prepariamo? Ci prepariamo allāevento decisivo mai apparso sotto il sole. La Pasqua ĆØ la narrazione che Dio piĆ¹ di cosƬ non puĆ² amare.
Quel bambino ĆØ la tua lavanda dei piedi (giovedƬ santo), ĆØ un pezzo di pane, nel venerdƬ santo quel bambino ĆØ un crocifisso e da quella ferita esce solo amore. NĆ© rabbia, nĆ© rancore, ne odio, nĆ© risentimento. Nel sabato santo quel bambino scende agli inferi a condividere la condizione umana della sepoltura, ma agli Inferi scende, incontra la morte, vince la morte e libera dalla morte. Ecco la domenica di Resurrezione.
PENTECOSTE: quel Risorto ci dona lo Spirito. Spirito vuol dire SOFFIO, soffia su di noi lo Spirito, soffiare vuol dire dare vita. Soffia su di noi il suo Spirito, ci dĆ vita. Quel soffio ĆØ Santo, ci dĆ vita Santa e la vita santa consiste in questo: ĆØ una vita cristiforme, il Santo ĆØ chi la pensa, la sente, la dice e la vive come GesĆ¹.
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LA TERRA CHE COSA SI ASPETTA DA NOI? La novitĆ , lāuomo nuovo, la vita nuova, deposto lāuomo vecchio. Pasqua, Pentecoste, richiamano allora al fonte battesimale. IN FONDO A QUELLE ACQUE, MUORE LāUOMO VECCHIO, LāUOMO NEMICO, LāUOMO DEL NO A DIO, DEL NO AL CREATO, ALLāALTRO, ALLāETERNO, E NASCE LāUOMO DEL SĆ, RICONCILIATO CON DIO, CON LāALTRO, CON IL CREATO E CON LāETERNO.
Nelle liturgie abbiamo una ICONA sempre presente che ĆØ QUELLA DI MARIA: Maria ci ricorda di diventare come lei CREATURE DEL SIā, MARIA Eā STATA IL SIā.
DICIAMO SIā AL PADRE CHE CI AMA, AL FIGLIO CHE FA GRAZIA, ALLO SPIRITO CHE CI Eā DATO E NELLO SPIRITO DIVENTEREMO CREATURE NUOVE DEL SIā A DIO, AL CREATO, ALLāALTRO, ALLāETERNO, COME MARIA E I SANTI.
Poi ogni liturgia conclude con āANDATEā, che le strade, le fabbriche, gli uffici, le scuole, le piazze, aspettano solo di vedere creature diverse, umanissime. Questo compie la liturgia. Negarsi alla liturgia ĆØ negarsi alla sorgente che ci trasforma in nuove creature.