Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 29 Novembre 2019

La Chiesa nascente si distanziò dal Tempio e dei suoi sacrifici

Oggi ammiriamo i primi cristiani nel discernere i segni dei suoi tempi: dovevano raccogliere e leggere i frammenti – misteriosi – delle parole di Gesù Cristo. Non fu un compito facile, fronteggiato da Pentecoste e, prima della fine materiale del Tempio, tutti gli elementi essenziali della nuove sintesi erano già nella teologia paolina.

Per la predicazione e la preghiera, la Chiesa nascente si trovava nel Tempio, ma lo “spezzare il pane” (il nuovo centro ” cultuale”, legato all’Ultima Cena, morte e resurrezione del Signore) accadeva nelle loro case. Si delineava, dunque, una distinzione essenziale: i sacrifici furono sostituiti per lo “spezzare il pane”.

Nella nuova sintesi teologica eccellono due nomi. Per Stefano ha iniziato qualcosa di nuovo che porta a compimento quello veramente originario: con Gesù si ha superato il periodo del sacrificio nel Tempio. Ma la vita e il messaggio del “Protomartire” -raffermando davanti al Sinedrio- furono interrotti con la sua lapidazione. Spetterebbe a un altro, Saulo -più tardi san Paolo!- completare questa visione teologica.


Fonte: evangeli.net

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21, 29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Parola del Signore

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