Gesù piange. Piange per Gerusalemme, ma anche per me e per te. E questo Lo avvicina a noi, perché davanti al pianto di qualcuno ci riscopriamo sempre un po’ più umani. Certo, il Signore non piange per fragilità, ma in questo Suo pianto riconosciamo la nostra.
Quella fragilità chebsi accentua, si fa più pesante tutte le volte che non riconosciamo il passaggio di Dio nella nostra vita o magari Lo escludiamo. Non riconoscere il tempo in cui veniamo visitati da Lui: che disgrazia!
È un rischio da non prendere sottogamba, che siamo molto o poco praticanti. L’unico modo per restare in piedi davanti alle difficoltà della vita è sempre uno e non ci si può girare intorno: accogliere il Signore che viene attraverso una parola (o la Parola), qualcuno o la nostra coscienza che grida davanti a una situazione che contrasta con il nostro essere figli di Dio.
Donaci, Signore, di saper riconoscere il tempo del Tuo passaggio, affinché non rimaniamo schiacciati, sconfitti dai problemi della vita ma ogni volta possiamo risorgere in Te, Unica Fonte di vita.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
- Sito web
- Telegram: t.me/IndialogoconTe
- Instagram: https://www.instagram.com/
indialogoconte/?hl=it - Facebook: https://www.facebook.com/
IndialogoconTe- 861085277565999/